Remigration summit. Milano vuole cacciare il raduno "razzista"

La manifestazione ispirata alle idee dell'ultrà austriaco Sellner

Remigration summit. Milano vuole cacciare il raduno "razzista"
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È programmato a Milano, il prossimo 17 maggio, il primo «Remigration summit» europeo. La manifestazione si ispira alle idee di Martin Sellner, 36 anni, attivista di estrema destra austriaco, che ha parlato di «remigrazione» prima che il neologismo diventasse un tema concreto della campagna del neo eletto presidente americano. Il termine si riferisce all'idea di una migrazione al contrario, ovvero dell'espulsione degli stranieri dal territorio europeo. A sostenerlo, qui in Italia c'è una campagna di finanziamento online, sulla piattaforma «GiveSendGo» organizzata dall'attivista Andrea Ballarati, fondatore dell'associazione Azione Cultura Tradizione che ha raccolto in un mese 2.662 euro. Per partecipare al raduno bisogna pagare un ticket da 25 euro: la location precisa è ancora ignota. Immediato l'allarme del Pd, che ha lanciato una mobilitazione di piazza proprio per quel giorno, il 17 maggio con i Giovani democratici che hanno raccolto in pochissime ore 2300 firme per impedire che si tenga l'iniziativa. «Chiediamo alle istituzioni di impedire questa celebrazione dell'odio e a tutte le forze democratiche di dire no a questa giornata», incita Alessandro Capelli, segretario PD Milanometropolitana. Se infatti le idee di Martin Sellner, continuano a trovare seguito, come dimostra l'organizzazione dell'evento, sono diversi i Paesi che lo hanno bandito per limitare la sua influenza. La Germania gli ha vietato per tre anni l'ingresso, la Gran Bretagna lo aveva già fatto, la Svizzera lo ha fermato durante un evento in cui doveva esporre le proprie idee sulla «remigrazione» e poi espulso «per assicurare la sicurezza pubblica». Gli Stati Uniti gli avrebbero negato l'ingresso per i suoi presunti legami con il gruppo che organizzò l'attentato nella moschea di Cristchurch in Nuova Zelanda. Secondo alcuni media sarebbero 87 le istituzioni finanziarie che lo hanno inserito nella blacklist, eppure nonostante i tentativi di censure (anche dai social) il suo carisma non scema. «Le strategie per praticare le deportazione di massa per immigrati ci inorridiscono e la nostra città, medaglia d'oro della Resistenza, non può essere il palcoscenico di questo raduno fra suprematisti bianchi xenofobi - condannano i Sentinelli - Anche la data scelta, pare essere una sfida politica: è la giornata mondiale contro l'omofobia».

«È una cosa terribile su cui tutta la città si deve esprime in modo molto deciso - ha puntualizzato il sindaco Giuseppe Sala - Nessuno di noi immagina di poter vivere in una realtà in cui, anche rispetto ai fenomeni di immigrazione, non ci siano forme di controllo o non ci siano modalità per rimanere nel mondo delle regole. Ma queste espressioni fanno veramente spavento». «Stiamo vedendo se il Comune può fare qualcosa» per impedire che si tenga questa manifestazione, ha concluso.

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