Il motivo della scissione della scissione dal Partito democratico, Matteo Renzi l'ha spiegato in diverse circostanze. E l'ha chiarito anche questa mattina, ospite del programma radiofonico "Tutta la città ne parla", su Radio Raitre. Qui ha parlato di Italia viva, il suo nuovo progetto politico, che lui ha definito un partitito che "vuole parlare alle persone non al Palazzo". E ha detto: "Noi vogliamo riportare le persone ad appassionarsi, a impegnarsi nella politica. Dopo sette anni di impegno diretto in prima fila, non c'è stato un giorno in cui io non sia stato bersagliato dal fuoco amico. I litigi e le divisioni hanno avuto la meglio sulle idee".
Per il senatore, Italia viva nasce per presidiare "uno spazio politico grande come una prateria". Renzi, durante il programma, ha detto che non sa se può definire il suo nuovo progetto "con le tradizionali categorie della politica" e ha specificato: "Se vogliamo, possiamo definirlo riformatore o riformista, oppure di sinistra o di centro sinistra o moderato. Ma tutte queste, sono parole che lasciano il tempo che trovano se non sono inserite in una riflessione politica, in primo luogo su cosa sia la sinistra. Per me, la sinistra non è quella che attacca i ricchi ma che prova ad attaccare la povertà. Il mio governo, per esempio, ha portato il fondo per combattere la povertà da 20 milioni a 2,7 miliardi di euro. Questa è una misura di sinistra".
L'ex segretario dem ha poi fatto un riferimento chiaro (e diretto) agli ex colleghi di partito e ha dichiarato: "A fronte di tutto questo, come due persone che le hanno tentate tutte per cercare di restare insieme, mi sono detto: 'Per quale motivo io devo continuare a essere un intruso nella storia della Ditta che nei prossimi mesi si riprenderà D'Alema, Bersani e Speranza. Invece faranno senza di noi'".
Sulla nuova legislatura, il senatore ha spiegato la sua posizione: "Nel momento in cui ci siamo presi l'impegno di garantire che la legislatura arrivi all'elezione del presidente della Repubblica nel 2022, vuol dire che noi non saremo quelli che fanno il controcanto quotidiano".
Mentre sulla fine del governo giallo-verde, l'ex presidente del Consiglio ha detto: "È chiaro che per me sarebbe stato più comodo rimanere in un angolo a godermi la rendita di chi mi diceva 'Bravo! Hai mandato a casa Salvini'. Ma ci sono momenti in cui occorre avere il coraggio di fare delle scelte, più che adagiarsi sulle comodità. Ora io riparto da zero, con lo zaino in spalla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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