"Io appartengo a una cultura che vorrebbe eliminare il canone" ma so che "è molto complesso". Eccola qui, fresca fresca, la nuova bandiera del governo Renzi.
Il premier sa bene che il canone è stata ed è la tassa più odiata dagli italiani. Sa bene, anche, che strizzare l’occhio al "nazional-popolare" garantisce sempre il risultato. E lui è un fantasista a cui piace correre da solo e fare goal solo per sentire, poi, il boato dagli spalti. Davanti ad un’abolizione impossibile del canone, resta comunque la possibilità di una significativa riduzione (si parla di una cifra compresa tra i 35 agli 80 euro) che si farà. Ma non in tempi brevi, visto che la riforma della Rai dovrà affrontare le arene di Camera e Senato e le barricate di chi una tv "statalista" non la vuole.
Tutto pronto, insomma. Il governo si giocherà la carta del nuovo canone, con la quale affrontare la campagna elettorale delle Regionali. Del resto, come non fare la ola ad un premier che "ha ridotto il canone Rai"? Cori da stadio, applausi fino a consumarsi le mani.
Insomma, è facile pensare che, come fu per gli 80 euro, Renzi farà girare la campagna elettorale per le prossime Regionali attorno alla notizia che, quella appena trascorsa, è l'ultima, odiosa, irritante ed
"ingiusta" stagione del canone, così come lo conosciamo e lo evadiamo.Tutto secondo i piani. La "mano invisibile" (che non è più di Adam Smith, ma di Matteo Renzi) continua a fare segno di vittoria. Come si usa fare nei selfie.
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