Sono bastate solo poche ore lontane dal potere ed ecco che la sinistra ha subito iniziato a frignare. In particolar modo il Partito democratico ha messo una dietro l'altra accuse e invettive contro Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, eletti rispettivamente presidente del Senato e della Camera. Ma il fronte rosso ha ben poco da fare sceneggiate isteriche. A spiegarne il motivo è stato Matteo Renzi, che ha puntato il dito contro il Pd per lo scenario politico che si è delineato nel nostro Paese.
Renzi attacca Letta
Di certo non sono una novità i duelli a distanza tra il leader di Italia Viva e la galassia dem. L'ex presidente del Consiglio se l'è presa soprattutto con Enrico Letta, a cui ha imputato la grave colpa di aver fornito un assist politico alla vittoria del centrodestra. A suo giudizio il risultato delle elezioni di domenica 25 settembre è stato viziato da una serie di errori commessi dal segretario del Partito democratico, che di conseguenza avrebbe contribuito indirettamente all'elezione di La Russa e Fontana.
Renzi, intervistato da La Stampa, ha dunque rivolto l'accusa nei confronti di Letta per l'elezione del leghista come presidente di Montecitorio: "Deve dire grazie al suo kingmaker: Enrico Letta. È lui il responsabile di ciò che è accaduto". E in tal senso ha rivangato le decisioni prese dal Pd in campagna elettorale, che ha divorziato con il Movimento 5 Stelle e ha disdegnato una possibile alleanza con Italia Viva: "Se la destra che è minoranza nel Paese ha i numeri per eleggere chi vuole in Parlamento, lo deve alla sua gestione politica delle alleanze".
Tra Renzi e Letta i rapporti non sono affatto buoni, ormai deteriorati dopo il passaggio della campanella a Palazzo Chigi nel 2014. Un precedente che, in maniera evidente, si riflette ancora oggi sulle scelte politiche. "Dovrebbe riflettere su quanto abbia contribuito lui, con i suoi risentimenti personali e le sue piccole ripicche, a far sì che questa legislatura sia la legislatura dei La Russa, dei Fontana, delle Meloni", ha tuonato Renzi all'indirizzo di Letta.
Le lamentele del Pd
La sinistra aveva inaugurato la nuova legislatura con l'auspicio di una riconciliazione politica, chiedendo rispetto per le opposizioni e un dialogo sano. La solita lezioncina teorica che è stata demolita a stretto giro dai fatti. Ancor prima dell'elezione di Fontana alla Camera, alcuni deputati del Partito democratico hanno esposto in Aula uno striscione di protesta con la scritta "No a un presidente omofobo pro Putin". Sono questi i toni idilliaci tanto richiesti dal Pd?
Anche perché c'è un equivoco di fondo che marca la classica incoerenza rossa. Lorenzo Fontana è indubbiamente un profilo divisivo su cui le critiche sono legittime.
Ma Letta si è spinto a definirlo uno "sfregio". Per non parlare della valanga di odio e di insulti contro la seconda e la terza carica dello Stato. È questo il clima di unità nazionale e di riconciliazione tanto sbandierati?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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