A Renzi piacciono le tasse: "Finché ci sono io, niente flat tax"

L'ex premier a Domenica Live contro il taglio delle tasse: "L'euro e la Ue sono il futuro". Poi propone il salario minimo e un assegno da 80 euro per ogni figlio

A Renzi piacciono le tasse: "Finché ci sono io, niente flat tax"

"La proposta magica della flat tax è la tassa che vorrebbe considerare allo stesso modo i miliardari e gli operai. Non ha senso". Intervistato da Barbara d'Urso a Domenica Live su Canale 5, Matteo Renzi attacca Silvio Berlusconi sul campo economico opponendosi, senza se e senza ma, alla flat tax. Che alla sinistra piacciano le tasse, non è certo un mistero. E così anche il segretario piddì si getta, anima e corpo, contro qualsiasi taglio delle tasse. "Finché ci sono io non ci sarà...", assicura tornando, poi, a mettere al centro del suo programma l'euro e l'Europa. "Sono il futuro, io sono per gli Stati uniti d'Europa - spiega - se si esce dall'euro, pensionati e quelli che perdono il potere d'acquisto sono coloro che ci rimetteranno di più".

Il Pd e il suo segretario non se la passano bene. Gli ultimi sondaggi li danno sotto il 22%. Alle prossime elezioni rischiano un vero e proprio flop. Eppure il segratrio dem sembra non curarsene. Anzi, tira dritto. "Se guardo le persone che abbiamo candidato, vedo molto competenza a cominciare da Gentiloni, da Minniti, da Padoan - spiega alla D'Urso - ma la candidature più bella l'abbiamo fatta a Parma dove Lucia Annibali, ragazza sfregiata dal suo ex, ha scelto di darci una mano nella città dove si è curata. Ecco, penso che la nostra squadra abbia anche persone coraggiose, forti e capaci, e non solo competenti". In realtà, al Nazareno c'è parecchio malumore per le liste votate in direzione venerdì scorso. Malumore che riflette bene il crollo nei consensi.

In un Paese che fatica a rialzare la testa va da sé che la campagna elettorale sia segnata dalle proposte economiche avanzate dai vari partiti. Renzi e il Pd hanno poco da proporre perché hanno governato negli ultimi cinque anni. "Con il Jobs act sono stati creati 1.029.000 posti di lavoro - spiega a Domenica Live - la quantità è aumentata ma la qualità non sempre. Di questi posti di lavoro il 53% è a tempo indeterminato e il 47% a tempo determinato e precario". Tra le nuove proposte c'è il salario minimo. "Se passa questa riforma, ogni lavoro piccolo e saltuario avrà una paga minima lorda di 9 euro l'ora - continua l'ex premier - oggi certi lavori vengono pagati 5-6 euro, è un piccolo passo in avanti".

Un altro passo in avanti, a detta di Renzi, potrebbe essere "un assegno per ogni figlio". "Può essere anche esso di 80 euro, vediamo - ragiona - sarà un contributo sulla base del numero dei figli".

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