La resa degli italiani: addio cenone

La maggioranza dei cittadini disposta a sacrificarsi rinunciando alle festività

La resa degli italiani: addio cenone

Ma sì, rinunciamo anche alla cena di Natale con la famiglia! Ormai, di fronte al pericolo del contagio (e al racconto terrificante che ce ne fanno ogni giorno i media) gli italiani sono disposti a tutto. Hanno, nella loro netta maggioranza, obbedito puntualmente alle disposizioni (alcune ragionevoli, altre talvolta incomprensibili) che il Governo e le altre autorità ci hanno dato con i continui Dpcm e ordinanze di vario genere. Si sono astenuti, per la gran parte, dal viaggiare e dall'andare a cena fuori con gli amici. Molti giovani hanno diradato perfino gli incontri con la fidanzata o il fidanzato. E tanti nonni hanno visto con minore frequenza gli adorati nipoti.

E adesso ci si chiede di fare a meno anche di una delle tradizioni più amate e attese: la cena di Natale con la famiglia allargata e qualche amico. È troppo? No. Perché anche in questo caso (che possiamo tranquillamente chiamare «estremo»), gli italiani, pazienti e, al tempo stesso, molto spaventati, si dichiarano disposti a rinunciare e a sacrificarsi ancora.

È quanto emerge da un sondaggio condotto ieri dall'istituto di ricerche Eumetra, intervistando (per conto della trasmissione Quarta Repubblica, condotta da Nicola Porro) un campione rappresentativo di italiani al di sopra dei 17 anni di età. Di fronte alla domanda «Per il Covid è giusto rinunciare ai festeggiamenti natalizi?», quasi sette intervistati su dieci (68%) rispondono affermativamente. Quasi un plebiscito.

Sono un po' (ma solo poco) meno d'accordo i più giovani, che si sentono meno minacciati dal virus e hanno, come si sa, più bisogno di socialità. Mentre gli anziani, le maggiori vittime di questa sciagurata pandemia, si sacrificano anche in questa circostanza: solo il 16% si dichiara ostile a fare a meno dei festeggiamenti natalizi.

E anche sul piano dell'orientamento politico si rileva una unanimità trasversale: l'accordo a ulteriori rinunce è presente tra gli elettori di tutti i partiti. Un po' più accentuato tra i votanti per le forze politiche che si trovano oggi al Governo, come quelli per il Pd, che sono in assoluto i più disponibili ai sacrifici (86 per cento) e M5S (79). E meno intenso, ma egualmente alto, per i partiti di opposizione come Lega (66) e Fratelli d'Italia (63): d'altra parte, la fiducia per l'esecutivo, tra tutta la popolazione, continua a mantenersi su livelli elevati.

Insomma, è ormai da molti mesi che l'evolversi della pandemia ha mutato radicalmente la vita del nostro Paese e dei suoi abitanti. Abbiamo rinunciato a spostarci liberamente, a festeggiare, a fare shopping quando lo desideravamo e a tante cose ancora a causa del maledetto Covid, per evitare (giustamente) di finire all'ospedale o, peggio, al cimitero.

E siamo disponibili a sacrificarci ancora, perfino per Natale.

Ma quando tutto questo sarà finito, rimpiazzeremo il Natale perduto con un'esplosione di festeggiamenti e di iniziative. Si assisterà a una ripresa del Paese paragonabile a quella del dopoguerra. Speriamo accada presto.

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