Ricorso sul seggio assegnato al Pd. Sicilia, Musumeci azzera la Giunta

Il Senato risolve la questione del seggio "sospeso" a favore del Pd. Ieri la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati ha proclamato il dem Fabio Costa eletto in America latina al posto di Adriano Cairo

Ricorso sul seggio assegnato al Pd. Sicilia, Musumeci azzera la Giunta

Il Senato risolve la questione del seggio «sospeso» a favore del Pd. Ieri la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati ha proclamato il dem Fabio Costa eletto in America latina al posto di Adriano Cairo (Italiani all'estero), la cui elezione era stata invalidata il 3 dicembre. Ma già si annunciano ricorsi.

E in tema di grandi elettori va registrato il «caso Musumeci». Ieri l'Assemblea regionale siciliana ha scelto i delegati da inviare a Roma per eleggere il nuovo capo dello Stato: il presidente Gianfranco Miccichè (Fi), il grillino Nunzio Di Paola e il presidente della Regione Nello Musumeci (Fdi). Ma l'esito dell'elezione - l'azzurro ha ottenuto 44 voti, De Paola 32 e Musumeci 29 - manda su tutte le furie il «governatore» di centrodestra che minaccia le dimissioni. Per scongiurare la crisi i lavori dell'Assemblea vengono interrotti per riunioni ristrettissime, tipo quella fra Miccichè e il «mediatore» Toto Cordaro.

In serata, mentre l'opposizione giallorossa esultava, Musumeci diffondeva una nota stizzita nella quale si leggeva: «Se qualche deputato vile e pavido si fosse illuso, con il voto segreto, di aver fatto un dispetto alla mia persona, si dovrà ricredere». E ha annunciato che comunicherà le sue decisioni entro la giornata di oggi. Più tardi la mossa che destabilizza la maggioranza: «Azzero la giunta, faremo un esecutivo che dovrà portarci all'ultimo giorno.

Ai partiti chiederò una rosa di assessori, alcuni saranno confermati. Musumeci non lascia, raddoppia, rilancia, perché Musumeci sa di avere dalla sua parte la stragrande maggioranza del popolo siciliano al di là dei partiti». Di cui però, per sua stessa ammissione, non può fare a meno.

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