"Il nostro problema non è tanto la correzione di aprile, ma se siamo in grado di ripartire con una strategia di riforme incisive".
Così Pier Carlo Padoan avrebbe spronato i suoi a spingere sull'acceleratore. Soprattutto dopo le minacce da parte di Bruxelles di aprire una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia se non sistema i conti con un percorso di riforme da varare entro il 30 aprile. A cui si aggiunge il "no" di Matteo Renzi e del Pd a nuove tasse. Per questo, ricostruisce La Stampa, il ministro sarebbe sempre più vicino a mollare, pur non avendo mai parlato esplicitamente di dimissioni: "Resto se siamo nelle condizioni di un mettere in campo un Def coraggioso, capace di accelerare le riforme", avrebbe detto in questi giorni, ribadendo inoltre la necessita di coperture e scelte condivise per far ripartire il Paese.
Un
retroscena smentito seccamente dal Ministero dell'Economia che parla di voci "assurde" e conferma invece la determinazione di Padoan ad andare avanti con riforme, risanamento dei conti pubblici e sostegno alla crescita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.