Lo tsunami di polemiche non si è ancora placato e proprio per questo Bruno Vespa, preso nel fuoco incrociato, ora replica dalle pagine del Corriere della Sera a chi lo accusa per avere mandato in onda l'intervista a Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss mafioso.
"Se Adolf Hitler risalisse per un giorno dall’inferno e mi offrisse di intervistarlo, temo che dovrei rifiutare", punta il dito il conduttore di Porta a Porta, sottolineando come la polemica nata sul suo programma non tenga conto di molti casi simili avvenuti in passato.
"Credo di aver mosso al giovane Riina le obiezioni di una persona di buonsenso", si difende Vespa, aggiungendo: "Guardate su Internet l’attacco dell’intervista del 1982 di Enzo Biagi a Michele Sindona. Prima di entrare nel merito ci fu una piacevole introduzione sui pasti del detenuto e sulla qualità delle sue letture". Non un lavoro irreprensibile, dunque, a tre anni dalla morte di Ambrosoli.
"Altra intervista famosa fu quella di Biagi al terrorista nero Stefano Delle Chiaie.
Non ricordo che siano stati parallelamente ascoltati i parenti delle vittime", aggiunge ancora, citando anche il caso di Jo Marrazzo, che intervistò il capo della 'ndrangheta Giuseppe Piromalli e il capo della camorra Raffaele Cutolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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