Il ritorno di carestia e genocidio

Ai tempi dell'Urss, ad alcune città sovietiche venne idealmente appuntata sul petto la medaglia di "eroina" della Seconda guerra mondiale. Fra quelle città, c'erano anche Odessa e Kiev.

Il ritorno di carestia e genocidio

Ai tempi dell'Urss, ad alcune città sovietiche venne idealmente appuntata sul petto la medaglia di «eroina» della Seconda guerra mondiale. Quelle città le chiamarono «eroine» perché furono assediate dal nemico invasore e resistettero, pagando con la morte di soldati e civili. Fra quelle città, c'erano anche Odessa e Kiev, che ora si trovano nella stessa situazione. Diverso è soltanto il volto del nemico, che appare impassibile, cereo e glabro, non deformato dalle urla e senza quei grotteschi baffetti... Eppure Marx sbagliava quando scrisse, all'inizio di Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte, che sì, la storia si ripete due volte, come diceva il suo filosofo di riferimento, Hegel, soltanto che «la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa». Sbagliava perché la storia di nessuna guerra può essere definita farsesca. E perché, nel caso specifico, questa è la terza volta in cui milioni di ucraini devono affrontare il nemico più immorale di tutti: la fame. Qualche anno prima del secondo conflitto che infiammò l'Europa, in Ucraina quel nemico aveva per nome holodomor, letteralmente: «infliggere la morte mediante la fame». E il suo mandante era chi, arrampicandosi proprio sui libri di Marx, aveva costruito il suo regime: Iosif Stalin. I territori meridionali dell'impero sovietico, da sempre votati all'agricoltura, dal 1929 al '33, l'annus probabilmente più horribilis della storia del continente, quello in cui Hitler salì al potere, furono sacrificati sull'altare di una follia chiamata industrializzazione. I kulaki, cioè il grado zero della produzione della ricchezza, i contadini, furono ridotti ad autentici schiavi della gleba, perché la gleba, la terra, diventò proprietà dello Stato, e chi la lavorava fu deportato, accelerando in misura irrimediabile la carestia. Dunque, giunse la fame. Dalla fame al genocidio il passo è breve, e infatti di genocidio, e di crimini contro l'umanità si torna a parlare oggi. Dal 2008 esiste a Kiev il «Museo nazionale del Genocidio dell'Holodomor».

E nel 2008 ci fu la guerra fra Russia e Georgia che portò, sei anni dopo, all'occupazione russa della Crimea. Era il 2014 e sembra ieri, anzi oggi, quando in Ucraina scoppiò la rivoluzione di Maidan... Nell'ex impero sovietico tutto si tiene, fino a quando non si sfalda.

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