La rivolta delle famiglie: "È un omicidio di Stato. No ai funerali pubblici"

Oggi le esequie solenni, ma in venti scelgono il rito privato. Le autorità: "I dispersi sono 5"

La rivolta delle famiglie: "È un omicidio di Stato. No ai funerali pubblici"

Saranno oltre 60 le autorità presenti a Genova per i funerali di Stato di 18 delle 38 vittime del crollo di Ponte Morandi a Genova, che si svolgeranno oggi alle 11.30 presso il padiglione Blu della Fiera. Una giornata di lutto nazionale, massime cariche dello Stato presenti, ma in queste ore i familiari di oltre metà delle vittime ha preferito un contesto privato per rivolgere l'ultimo saluto ai propri cari.

«La maggior parte delle famiglie ha fatto la scelta di tornare al paese d'origine per le esequie, per avvicinarsi ai parenti che altrimenti erano lontani. Alcuni invece non sono cattolici», ha spiegato Matteo Campora, assessore comunale genovese con delega ai servizi cimiteriali. In un clima generale di dolore e sgomento c'è chi ha affidato ad un post le sue ragioni. «É un omicidio di Stato, non vogliamo un funerale farsa ma una cerimonia a casa. È un dolore privato, non servono le passerelle. Da oggi inizia la nostra guerra per la giustizia, per la verità: non deve accadere più», come ha scritto il padre di Roberto Battiloro, uno dei quattro giovani di Torre del Greco che ha perso la vita nel disastro.

I primi funerali in forma privata si sono svolti ieri: tra questi quello di Francesco Bello, 41enne genovese. I familiari hanno scelto il paese d'origine, Serra Riccò nell'entroterra di Genova per l'ultimo saluto.

Domani ad officiare i funerali di Stato sarà l'Arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, cardinale Angelo Bagnasco. Tra i presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i vertici di Camera e Senato Roberto Fico ed Elisabetta Casellati. Ci saranno tutti i ministri del governo italiano ed un rappresentante del governo francese: tra le vittime del crollo del viadotto ci sono anche 4 giovani di Montpellier che viaggiavano verso Genova.

Tra i feretri che ieri erano già stati trasferiti dall'obitorio dell'ospedale San Martino di Genova ai padiglioni della fiera, anche quello bianco del piccolo Samuele, di 8 anni, la vittima più giovane del disastro. Sopra ogni bara c'è un foglio con le generalità della salma. In ricordo dei 4 giovani di Torre del Greco ci sarà una fotografia: i loro funerali si sono svolti ieri, nella città d'origine.

Ingente lo schieramento di forze dell'ordine previsto: all'interno del padiglione B della Fiera sono stati predisposti 1.500 posti a sedere mentre la capienza dell'area è di 3mila persone. All'esterno i posti sono 5mila ma in città intanto sono stati allestiti anche maxischermi, dai quali si potrà vedere la funzione, uno dei quali in piazza De Ferrari nel cuore di Genova.

Sul fronte delle ricerche continua da 4 giorni il lavoro senza sosta dei soccorritori. Sono cinque i dispersi. Dall'elenco di 10 persone sono stati depennati infatti nelle ultime ore i nominativi di chi ha fatto avere notizie ai familiari.

Le operazioni di soccorso delle ultime ore si sono concentrate sull'argine sinistro del Polcevera e nell'area tra i piloni e la ferrovia dove si spera di poter trovare ancora sopravvissuti. I soccorritori al lavoro con le gru stanno cercando di rimuovere le parti più grandi dei detriti mentre i tecnici Usar stanno verificando l'eventuale presenza di persone.

É sceso invece il numero degli sfollati da ieri: 60 persone hanno potuto fare

rientro nelle loro case in via Porro dopo le verifiche. La prossima settimana inizierà la consegna dei primi 45 alloggi resi disponibili da subito da Comune e Regione per accogliere le 580 persone rimaste senza un'abitazione.

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