Nessuna nuova, pessima nuova. Lo «scandalo» degli affitti irrisori pagati dai fortunati inquilini che occupano le case di proprietà del Campidoglio è una storia eterna e ricorrente negli ultimi anni.Il bubbone era (ri)saltato fuori un anno fa, quando l'ex sindaco Ignazio Marino aveva ottimisticamente ipotizzato di far cassa svendendo un po' del patrimonio comunale e ipotizzando di incassare un gruzzolo stimato sui 300 milioni di euro. Ma quando nell'occasione il dipartimento Patrimonio aveva azzardato le stime al termine dell'analisi ricognitiva per calcolare il valore dell'asset immobiliare del Comune, l'opposizione era partita in quarta, chiedendo i nomi degli inquilini delle settecento e passa case nel centro storico finite nel mirino della paventata svendita. Il capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato, aveva fatto due conti, rimarcando le percentuali imbarazzanti di morosità (80 per cento) e il fatto che buona parte degli inquilini occupasse quegli appartamenti senza alcun titolo.
Di certo quel tesoro di mattoni, se affittato a prezzo di mercato, avrebbe fruttato quasi 30 milioni di euro l'anno, mentre il Campidoglio non riusciva a incassarne nemmeno due.Il seguito narra di una prima asta per 35 immobili fissata in pieno agosto dalla giunta dell'ex sindaco-chirurgo, di nuove polemiche, a fine ottobre scorso, quando ancora Onorato denunciò che i faldoni con i dati del disastrato ma prestigioso patrimonio immobiliare capitolino giacevano in abbandono e incustoditi nel padiglione 26 della ex Fiera di Roma, dove erano stati depositati in attesa del passaggio di consegne dalla Romeo Gestioni alla Prelios, che a maggio 2015 aveva vinto il nuovo appalto per amministrare i 40mila immobili comunali.Poi l'era Marino è tramontata, ed è cominciata l'amministrazione del «commissario» Francesco Paolo Tronca. E il prefetto, arrivato da Milano, ha riscoperto quello scandaloso cocktail di affitti ridicoli, manutenzione inesistente, morosità per decine di milioni di euro e abusivismo che permette, ancora nel 2016, di abitare di fronte ai Fori Imperiali pagando 55 euro al mese, o addirittura dietro piazza Farnese con 2 euro di canone.
Parte una «nuova» indagine, che scava su 574 immobili e porta agli stessi, demoralizzanti risultati, tra contratti abusivi, canoni non pagati e inquilini fantasma, per un danno alle casse del Comune che Tronca stima in cento milioni l'anno. Le novità sono il dossier spedito in procura e le assicurazioni dell'ex prefetto milanese che stavolta la vicenda arriverà a un punto: «Dobbiamo far vedere che certe cose si possono fare se si vogliono fare».Un consiglio sul da farsi arriva ancora da Onorato. «L'elenco che circola on line - osserva l'esponente della lista Marchini - è datato oltre un anno. Rendemmo noto quell'elenco tra 2014 e 2015, obbligando la giunta Marino a rispettare la legge e metterlo on line. Il decreto legislativo 33 del 2013 obbliga Tronca in questo caso a pubblicare anche le morosità e titoli».
Insomma, «bene Tronca», conclude Onorato, «ma ora ci aspettiamo che pubblichi questi dati nuovi e ci dica, in questi mesi, quanti canoni ha adeguato, quante morosità ha recuperato e quanti senza titolo sono stati allontanati da questo beni di pregio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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