Roma allagata e ferita: cede anche Porta Pia In Sicilia paura ciclone

Nonostante le bombe d'acqua ieri scuole riaperte. Un albero storico crolla ferendo una donna e una bambina. Ora l'allarme si sposta al Sud

Roma allagata e ferita: cede anche Porta Pia In Sicilia paura ciclone

Se lo sono chiesto anche gli alunni delle elementari per quale motivo ieri, con la pioggia che continuava a scendere a dirotto, le scuole a Roma fossero aperte mentre il giorno prima il Prefetto le aveva chiuse. Inutile spiegar loro che la bomba d'acqua, annunciata per giovedì, in realtà era una «miccetta» e Roma stava vivendo solo un assaggio dei disagi che invece ha dovuto sopportare ieri, con caos e traffico amplificati da ventiquattr'ore di diluvio. Forse i bambini non avrebbero capito il significato di «allarme sopravvalutato» ma sicuramente, come centinaia di romani, avrebbero valutato meglio delle istituzioni, fermando le lezioni ieri e non giovedì.

Già, perché dopo una notte di pioggia battente, la capitale si è svegliata ancora sotto il diluvio, con molte strade ridotte a colabrodo. Le voragini hanno interessato tutti i quartieri e nel centro storico, a via della Pace, una buca ha inghiottito un metro di asfalto. Scomparso all'Appio l'alberone, il lecce da cui prende il nome la piazza del quartiere. La pioggia ha schiantato due rami, che si sono abbattuti al suolo ferendo lievemente una donna e una bambina di 13 anni, ed è stato necessario rimuovere la pianta. Crollate anche pietre e intonaci di un tratto delle mura di Porta Pia e ora i vigili del fuoco dovranno verificarne la stabilità.

Del resto solo nella notte erano state oltre quattrocento le richieste di aiuto giunte alla sala operativa della regione per un totale di oltre 450 interventi dall'inizio dell'ondata di maltempo. Il mattinata era straripato anche il torrente Almone, allagando un tratto dell'Appia Antica, invadendo molti negozi e rendendo il traffico pesantissimo.

E non è andata meglio in gran parte dell'Italia. Per Veneto e Fruli-Venezia Giulia resta la criticità rossa. A Pordenone molte strade sono finite sott'acqua tanto che Daniele Molmenti, campione olimpico di K1 a Londra 2012, ha potute attraversare in kayak, per fare una ricognizione dei danni per la Forestale. Tempo tremendo anche a Napoli, dove vento forte e mare agitato hanno bloccato i collegamenti per le isole. In provincia di Matera, i sindaci di Tursi, Policoro, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Pisticci, Nova Siri e Metaponto hanno disposto la chiusura delle scuole ed è alto il livello di allerta nel Salento, dove una perturbazione di origine atlantica ha provocato rovesci di forte intensità, ingrossando i bacini dei fiumi.

A Taranto, invece, il vento forte e i temporali hanno provocato crolli di alberi, cartelloni pubblicitari e allagamenti di sottopassi. In Calabria lezioni sospese a Catanzaro, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Crotone e Locri e scuole chiuse in mezza Sicilia per l'allarme della Protezione civile regionale. Qui il maltempo ha interessato pesantemente il settore sud-orientale dell'Isola, e c'è grande paura per un ciclone simil tropicale che nelle prossime ore potrebbe investire le coste, dopo aver piegato ieri pomeriggio Malta.

A Caltanissetta i temporali hanno fatto crollare parte del tetto del reparto di terapia intensiva dell'ospedale San'Elia, fortunatamente senza danni per i sei pazienti ricoverati, che in quel momento non erano collegati ai monitor: avrebbero rischiato lo choc elettrico perché l'acqua che ha allagato la stanza. In provincia di Catania, Misterbianco e Aci Catena restano i due centri più colpiti.

Forti disagi anche a Messina: la città continua ad essere sferzata da vento e pioggia da giovedì, ma nonostante le mareggiate fortissime, le navi traghetto sono riuscite finore a spostarsi regolarmente tra le due sponde dello Stretto. Ad Avola, in provincia di Siracusa, poi, le raffiche hanno scoperchiato i tetti di alcune abitazioni. Isolate, infine, le isole Eolie, dove le scuole restano chiuse.

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