Roma, Marino fa spallucce. Berlusconi: "Si dimettano tutti"

Il sindaco impone la rotazione dei dirigenti. Si autosospendono tre consiglieri Pd. La Commissione Antimafia sentirà prefetto e segretari di partito

Il sindaco Ignazio Marino in una foto con Salvatore Buzzi
Il sindaco Ignazio Marino in una foto con Salvatore Buzzi

Mentre continua la bufera sullo scandalo di Mafia Capitale, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, non ha alcuna intenzione di farsi da parte. Anzi, prova a metterci una pezza disponendo la rotazione dei dirigenti capitolini "a cominciare dagli incarichi apicali di tutte le strutture".

"La straordinarietà e la rilevanza degli eventi connessi alle indagini della Procura della Repubblica di Roma, in queste ore coinvolgono anche le strutture amministrative del Campidoglio, e le funzioni nevralgiche da loro assicurate, ho dato quindi specifiche disposizioni per procedere tempestivamente a un adeguato riordino, a cominciare dagli incarichi apicali e proseguendo con l'applicazione del principio della rotazione già avviato da mesi, nel rispetto della competenza curricolare, ciò avverrà a tutela dell'amministrazione e del gruppo dirigente, ferma la necessaria continuità amministrativa e il perseguimento degli obiettivi stabiliti, nell'ambito della corrente programmazione strategica", ha annunciato Marino.

Intanto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è tornato a ribadire la sua opinione sullo scandalo romano e, in collegamento telefonico in occasione di un'iniziativa dei Club Forza Silvio a Palermo, ha detto: "Non possiamo accettare che Roma la nostra capitale, possa essere amministrata da chi è compromesso. A Roma si devono dimettere tutti, è uno sforzo che devono fare i partiti". Alla fine anche il duo Grillo-Casaleggio si è espresso così sul sindaco di Roma: "Marino faccia un passo indietro".

All'interno del Pd romano il terremoto ha fatto saltare le prime pedine. Infatti, "Ozzimo,Coratti e Patané si sono autosospesi dal Pd. Li ringrazio e gli auguro di riuscire a dimostrare la propria estraneità a questa storia", ha annunciato su Twitter Matteo Orfini, presidente del Partito democratico. A mettere nei guai i tre consiglieri del Pd sono state le intercettazioni del Ros dei carabinieri.

Nel frattempo le indagini continuano. E la Commissione parlamentare antimafia sentirà il prefetto e anche i segretari di partito", ha spiegato la presidente Rosy Bindi.

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