La Russa nel tempio del comunismo all'Assemblea del Popolo di Pechino. La Cina: "Incontro buono e cordiale"

Il presidente del Senato in visita dal "pari grado" Zhao Leji. Due storie politiche opposte. "Colpisce molto questa vitalità"

La Russa nel tempio del comunismo all'Assemblea del Popolo di Pechino. La Cina: "Incontro buono e cordiale"
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Nella rivoluzione geopolitica dettata dalla presidenza Trump, il mondo riscrive le sue regole e va alla ricerca di nuovi equilibri mettendo in discussione le certezze acquisite. Un contesto in costante divenire in cui tutto torna in gioco.

Avviene così che il giorno dopo il discorso con cui il premier cinese Li Qiang ha invitato le nazioni del mondo «ad aprire i loro mercati per combattere la crescente instabilità e incertezza», Ignazio La Russa si trovi a Pechino, in visita nel paese asiatico, per una serie di incontri istituzionali, tra cui quello con il presidente del Comitato Permanente dell'Assemblea nazionale del Popolo e numero tre del Partito comunista cinese, Zhao Leji. Sulla carta si tratterebbe di un incontro tra diversi, tra storie opposte e opposte ideologie. Sintesi e istantanea inevitabile: il presidente del Senato con un percorso di vita segnato da più di cinquant'anni di militanza a destra in visita nel tempio del comunismo. Ma tutto cambia e alla fine di un incontro - in cui ci si confronta sui rapporti tra Italia e Cina, tra Unione Europea e Cina, sulla guerra in Ucraina e sulla vicenda mediorientale in un clima definito «buono e cordiale» da entrambe le parti - Ignazio La Russa sceglie parole non di circostanza per manifestare attenzione e ammirazione verso un Paese di cui percepisce l'energia.

«Mi ha colpito molto la vitalità di questa nazione. Si vede che è proiettato verso il futuro e che ha ancora una volontà di accrescere la sua storia millenaria nel presente e nel futuro. Credo che l'Italia e la Cina, proprio perché hanno alle spalle una cultura millenaria, devono svolgere un ruolo molto importante in questo momento molto delicato della politica internazionale» dice il presidente del Senato in una intervista concessa ai media cinesi.

La Russa è in Cina da domenica e vi resterà per una serie di incontri istituzionali fino a mercoledì. Per la seconda carica dello Stato Italia e Cina «possono essere anelli di congiunzione tra visioni diverse, possono aiutare ad affrontare e risolvere le questioni più delicate: dell'Ucraina, del Medio Oriente, di Israele e del popolo palestinese. Cina e Italia possono dare possibilità di incontro a posizioni diverse ma che devono andare nella stessa direzione».

«L'Italia e la Cina credo che siano le civiltà più antiche o tra le più antiche del mondo, che hanno dato al progresso e alla cultura del mondo una grande spinta sottolinea La Russa L'anno scorso si è celebrato il settecentesimo anniversario di Marco Polo e ogni anno i rapporti culturali aumentano gli scambi anche tra università e tra studenti italiani e cinesi. Io credo che la nostra comune antica civiltà possa essere di grande aiuto per dare ai popoli di tutto il mondo il senso di un futuro di pace. Io credo che queste relazioni, che ormai hanno più di 50 anni, debbano essere intensificate. C'è bisogno che accanto agli scambi culturali, agli scambi commerciali, cominci ad esserci anche uno scambio più profondo di turisti, di gente che viaggia: gli europei conoscano la Cina, i cinesi vengano a conoscere i paesi europei.

Non solo sulla carta, non solo nei film, ma nel contatto costante di sempre un maggior numero di cittadini, perché la conoscenza tra popoli come i nostri, la conoscenza anche personale, non può che essere un viatico per il futuro».

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