Sì a Tav e Bagnai, così Di Maio diventa leghista"

Dopo la batosta elettorale presa alle Europee, Luigi Di Maio cambia strategia e abbraccia le posizioni di Matteo Salvini sul dialogo con l'Ue e sulla Tav

Sì a Tav e Bagnai, così Di Maio diventa leghista"

Dopo la batosta elettorale presa alle Europee, Luigi Di Maio cambia strategia. Da barricadero di sinistra a leader di un Movimento che, se vuole sopravvivere, deve allinearsi sulle posizioni di Matteo Salvini.

Ed è da qui, spiega Repubblica, che nasce l'esigenza di abbracciare la battaglia leghista contro l'Europa, anche a costo di scontrarsi con il premier Giuseppe Conte che, ora, sta assumendo una posizione molto "quirinalizia". Il problema per Di Maio è quello di evitare di lasciare al solo Salvini la propaganda sovranista che potrebbe usare per vincere evenutali elezioni anticipate a fine settembre, qualora il leader del Carroccio trovasse conveniente staccare la spina al governo gialloverde. Per lo stesso motivo sia Di Maio sia Di Battista non si sono messi di traverso quando la Lega ha riproposto i minibot per salvare i debiti che la pubblica amministrazione vanta nei confronti dei privati. Ma non solo. Un altro cavallo di battaglia dei pentastalletta, la netta contrarietà alla Tav Torino-Lione, starebbe per cadere definitivamente. "Se la maggioranza della valle vota per il sì all' opera, che senso ha opporci?", avrebbe detto il vicepremier grillino. Un cambiamento che, secondo Repubblica, potrebbe provocare la caduta della giunta di Chiara Appendino a Torino e ulteriori mal di pancia dalle parti della minoranza che fa capo a Roberto Fico. L'Appendino potrebbe far parte della segreteria a 12, mentre pare ormai scontato che Virginia Raggi non sarà ricandidata a sindaco di Roma. Altre mosse filo-leghiste saranno la lotta ai minimarket gestiti da cinesi, pakistani e bengalesi, mentre l'economista Alberto Bagnai, autore nel 2012 del libro "Il tramonto dell' euro.

Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa", sarebbe pronto a prendere il posto di Paolo Savona come ministro degli Affari europei. Nomina che troverà la contrarietà di Sergio Mattarella, ma stavolta i due vicepremier dovrebbero avere la meglio sul Capo dello Stato. Per la prossima settimana, infine, è previsto il rimpasto di governo.

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