Salvini attacca i giallorossi: "Incapaci di intendere e di volere"

L'affondo del leader leghista sul caso ex Ilva: "È un segnale devastante, così si dimostra che l'Italia non è un paese serio dove investire"

Salvini attacca i giallorossi: "Incapaci di intendere e di volere"

Matteo Salvini attacca duramente l'esecutivo giallorosso. Nel corso della conferenza stampa a Montecitorio l'ex ministro dell'Interno ha tuonato contro il governo sulla manovra: "I nostri parlamentari stanno facendo un enorme sforzo per migliorare una manovra economica presentata da incapaci di intendere e di volere, nel migliore dei casi. Non ho capito se il governo ci è o ci fa. Stanno mettendo d'accordo tutti sulle proteste, dai vigili del fuoco ai pensionati. Sono dilettanti allo sbaraglio pericolosi". Nella giornata di domani, giovedì 14 novembre, si riunirà il Consiglio dei ministri, e l'auspicio del leader della Lega è che "al posto di prendersi a schiaffoni trovino due minuti per trovare risposte immediate per Venezia, Matera e tutti i luoghi colpiti dal maltempo". E ha aggiunto commentando duramente gli ultimi scontri all'interno della maggioranza: "Questi fanno più danni della grandine e non vorrei che quando torneremo al governo, perché ci torneremo, ci sarà un'emergenza. La voglia di poltrona di questi fenomeni la pagano i nostri figli. È una guerra fra bande quotidiana".

L'incontro con la stampa è slittato di qualche istante perché i parlamentari del Carroccio sono stati riuniti per fare il punto dopo l'emergenza acqua alta a Venezia: "Abbiamo ragionato su come far fronte all'emergenza che c'è anche a Matera". È stata colta l'occasione per annunciare che la Lega presenterà "un emendamento che prevede 100 milioni di euro per mettere subito in esercizio il Mose in modo che non rimanga sommerso sotto il livello dell'acqua". Entro fine settimana è previsto l'arrivo di Salvini arrivo in città: "Evito di rompere le scatole a Venezia a chi deve lavorare. Conto di andare venerdì ma senza essere di intralcio".

"Pessima immagine"

L'ex vicepremier ha accolto positivamente la proposta di Giancarlo Giorgetti di un tavolo sulla legge elettorale: "Se le cose si fanno bene io mi siedo al tavolo con tutti, anche con Belzebù. Ma se propongono questo pateracchio proporzionale… A me interessa il maggioritario: chi vince alle elezioni deve poter governare per 5 anni, senza dover andare a fare le spese al grande magazzino. Poi c'è anche il referendum, sperando che non ci tolgano pure questo".

Salvini ha toccato anche la questione dell'ex Ilva: "Al di là del dramma per operai e fornitori, quello dell'Ilva è un segnale devastante a livello mondiale perché dimostra che l'Italia non è un paese serio dove investire". E non riguarda soltanto Mittal, ma "migliaia di imprese straniere che sono pronte a investire in Italia e invece ora stanno tornando indietro, perché dicono questo non è un paese serio. Non è una questione di scudo ma di mantenere gli impegni presi".

Invece per quanto riguarda la pace fiscale ha concluso: "Una proposta che renderebbe circa un miliardo di euro l'anno è la cosiddetta pace fiscale per le liti pendenti in materia tributaria: se perdi paghi, ma se vinci in primo grado o in appello, pagando una cifra puoi evitare di andare avanti a vita fino a intasare la Cassazione".

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