Far riemergere l'amore per la Patria, una forte critica al movimento delle ''Sardine'' e l’affetto per i cittadini che, per un motivo o per un altro, in questo 2019 che sta per finire hanno sofferto o perso la vita nell’adempimento del proprio dovere. Sono questi i punti salienti del tradizionale discorso di fine anno rivolto agli italiani da Casa Savoia. Vittorio Emanuele, infatti, si sofferma sulla situazione politica e cita il movimento anti-salvinista che, nato in Emilia-Romagna in vista delle elezioni, si è diffuso anche in altre Regioni. Non tanto per benedirlo, però. L'approccio al movimento civico è decisamente critico.
''Cari italiani, l'anno appena trascorso è stato caratterizzato da una notevole vivacità del quadro politico, con la repentina nascita di un nuovo Governo e la recente comparsa sulla scena di un singolare e inedito movimento di protesta''. E qui scatta il pesante attacco di Vittorio Emanuele alle ''Sardine'' colpevoli di portare avanti un ambientalismo intriso di ideologia e di riconoscersi in simboli privi di particolare significato. ''Quanto sarebbe tuttavia apprezzato da molti italiani vedere piazze dove, anziché sventolare anonimi quanto divisivi vessilli senz'anima, più che un ambientalismo spesso ideologico e a non meglio identificate rivendicazioni, si metta finalmente al centro l'amore per la Patria, unendo cittadini e forze politiche attorno a quel Tricolore che è segno di libertà, di concordia e di unità sopra ogni fazione''.
Per Vittorio Emanuele è necessario oggi ''più che mai riscoprire l'orgoglio e la forza per superare i tanti problemi che affliggono la nostra Patria''. Tra questi, il figlio dell’ultimo Re d’Italia cita “la stagnazione economica, l'alto tasso di disoccupazione giovanile, le numerosi crisi industriali aperte in questo momento, il disagio delle periferie, terreno fertile per il proliferare della criminalità organizzata e preda di un'immigrazione spesso incontrollata e ingestibile”. Per affrontare queste tematiche delicate, secondo Vittorio Emanuele, si “impongono risposte tempestive e efficaci a difesa degli interessi italiani”.
Casa Savoia, inoltre, non dimentica chi è morto per garantire la sicurezza dei cittadini e esprime "piena e affettuosa vicinanza ai familiari del Carabiniere Mario Cerciello Rega, caduto a Roma lo scorso 26 luglio, al Comandante Generale dell'Arma Gen. Giovanni Nistri e a tutti i Carabinieri d'Italia, ribadendo il mio sdegno per quanti hanno approfittato di tale occasione per speculare sulla loro professionalità e preparazione".
Vittorio Emanuele non dimentica il dramma di Venezia, con la storica città messa in pericolo dall’acqua alta. Una vicenda che ha seguito con apprensione insieme al figlio Emanuele Filiberto frutto, secondo il membro di Casa Savoia, ''di inefficienze di chi prometteva da anni faraonici progetti”.
Vittorio Emanuele conclude il messaggio con una promessa assicurando “che la mia Casa non dimenticherà i veneziani anche in questo frangente, attraverso un proprio modesto, ma profondamente sentito apporto''.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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