A chi andranno i soldi del volantino Br messo all'asta? Non sono riuscito a capirlo né a saperlo. Potrebbero andare a un collezionista di cimeli storici come a un ex brigatista. Sarebbe la stessa cosa? Comprendo il disappunto che quest'asta sta sollevando nelle persone vicine al presidente Aldo Moro, nelle rappresentanze politiche, nella stessa opinione pubblica, in particolare quella che ha vissuto quegli anni di terrore non tanto lontani. Se poi i soldi di quell'asta finissero nelle tasche di qualche ex brigatista, la morale indignazione per quella vendita sarebbe oltremodo giustificata.
Ma se il documento venisse nelle mani di uno storico che spende dei soldi proprio per evitare che un documento tanto importante per comprendere gli sviluppi della nostra politica recente finisse in una discarica, non sarebbe di per sé una cosa lodevole, quale gesto immorale egli commetterebbe?
Piuttosto, perché non ci si preoccupa di sapere se i volantini (basterebbero le copie, naturalmente) con cui le Br comunicavano i 55 giorni di prigionia di Aldo Moro, le rivendicazioni del rapimento, il massacro della sua scorta sono conservati in un archivio storico? E con essi tutti i commenti, le interpretazioni che venivano dati, eventualmente fin dalle origini delle Br che da famosi intellettuali di sinistra erano considerati «compagni che sbagliano»?
Il vero scandalo non è l'asta del volantino delle Br, ma il fatto che quel volantino non sia conservato in un archivio storico. È come se il manoscritto de L'infinito di Leopardi, importantissimo per le correzioni che il poeta apporta ai suoi versi, non sia conservato nel museo di Recanati, ma venga messo all'asta, avendolo trovato qualcuno che lo vende perché non gli interessa o ha bisogno di soldi. Non sarà mica un atto immorale quello della persona che compra il manoscritto?
Si dirà, giustamente, che il volantino Br tocca una vicenda dolorosa della nostra storia, ovviamente del tutto assente nel manoscritto leopardiano. Ma, a maggior ragione, quel documento Br dovrebbe essere conservato con la massima cura proprio per non dimenticare una tragedia recente.
Il comprensibile sentimento di morale indignazione che ha sollevato l'asta del volantino BR, sarebbe opportuno che si trasformasse in una esigenza - oltremodo morale - di conservazione dei documenti che
parlano della nostra storia, e che quell'indignazione non sia per qualcuno un alibi per nascondere le ragioni per cui una parte rilevante della cultura di sinistra non abbia mai voluto fare i conti con il proprio passato.
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