La Schlein è finita incartata nelle liste dem. I suoi stoppano la Salis: toglie un seggio

Zingaretti e Bonaccini in pole come capilista, si apre il fronte per la successione in Emilia Romagna. Rivolta contro il cattolico Tarquinio. Delrio: errore escluderlo

La Schlein è finita incartata nelle liste dem. I suoi stoppano la Salis: toglie un seggio
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Elly Schlein si incarta sulle liste del Pd per le Europee e apre il fronte in Emilia Romagna per il dopo Bonaccini. Al Nazareno si riaccende la faida tra correnti e capibastone. Lo schema, ipotizzato dalla segretaria, di presentarsi al voto del 9 giugno con cinque capilista donne (stesso schema di Matteo Renzi nel 2014) civiche è già sepolto. Nicola Zingaretti e Stefano Bonaccini, entrambi in pole per guidare la lista Pd al Centro e nel Nord est, si sono messi di traverso. Ma a tenere banco in queste ore sono i casi Tarquinio e Salis. Il primo nodo da sciogliere riguarda la candidatura di Marco Tarquinio. Schlein vuole puntare sull'ex direttore di Avvenire per far breccia nel mondo cattolico e pacifista. Ipotesi che incassa il sostegno di Graziano Delrio: «Sarebbe un errore gravissimo non candidare nelle fila del Pd per le elezioni europee Marco Tarquinio. È un personaggio di assoluto livello, rappresentante di una sensibilità diffusa del mondo cattolico, sempre impegnato dalla parte degli ultimi, a partire degli immigrati. È davvero un valore aggiunto per le nostre liste, al pari di altri candidati civici. Una ricchezza. Sento l'esigenza di difenderlo da alcuni attacchi che non condivido» - dice il senatore dem in una intervista a La Repubblica. Parole che spaccano il fronte movimentista del Pd. Zan, Cirinnà e Boldrini stanno provando a sabotare la candidatura di Tarquinio che però dovrebbe spuntarla, ottenendo il via libera per un posto in lista al nel collegio Centro. Boldrini è tentata dalla corsa. L'ex presidente della Camera nelle settimane scorse ha riunito lo staff a cena per sondare il terreno. L'altro nodo è la candidatura di Ilaria Salis. È un'ipotesi su cui lavorano Schlein e i suoi. C'è chi fa notare: «Se candidi Salis devi eleggerla, quindi togli un seggio a uno dei nostri» spiega al Giornale un ex ministro dem. Ma proprio tra i fedelissimi della segretaria è esplosa la guerra. Colpa della candidatura di Lucia Annunziata che toglierebbe il seggio al Sud a Sandro Ruotolo. I conti nella circoscrizione Sud non tornano. Ne scattano 4 per il pd. Due seggi se li prendono Decaro e Annunziata, il terzo andrà al candidato di Vincenzo De Luca. La quarta posizione se la giocano in Calabria. L'elezione di Ruotolo sarebbe a rischio. Così come in dubbio sarebbe l'uscente Pina Picierno. Il Pd ha 15 europarlamentari uscenti. L'unica certa della rielezione è la schleiniana Camilla Laureti. Nella circoscrizione centro Nicola Zingaretti vorrebbe guidare la lista. C'è anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, forte dell'appoggio di Dario Franceschini, che ambisce al ruolo di capolista. Al Nordest c'è Bonaccini. Una candidatura che apre la corsa per la successione in Regione. Nella circoscrizione Nordovest c'è l'uscente Giuliano Pisapia che potrebbe fare un passo indietro. Tra i nomi, in quota Schlein, che scalpitano spuntano Alessandro Zan e Cecilia Strada.

Al centro dovrebbero avere una chance Alessia Morani e Monica Cirinnà. La componente gueriniana schiera al Sud Lello Topo, ex deputato. Scontata la discesa in campo della segretaria che dovrebbe guidare i dem in Sicilia e Sardegna.

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