Se Cingolani fa la guerra a Cartagine

Sono trascorsi sessant'anni da quando Charles Percy Snow, fisico e scrittore, usò la prima volta l'espressione "due culture" per indicare il fatto che i letterati e gli scienziati non comunicano abbastanza

Se Cingolani fa la guerra a Cartagine

Sono trascorsi sessant'anni da quando Charles Percy Snow, fisico e scrittore, usò la prima volta l'espressione «due culture» per indicare il fatto che i letterati e gli scienziati non comunicano abbastanza e si guardano con reciproca diffidenza. Sessant'anni durante i quali poi siamo stati tutti d'accordo che studi umanistici e studi scientifici non si escludono a vicenda ma devono convivere. Eppure ci risiamo. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, laureato in Fisica, l'altra sera ha avuto un'uscita controversa diciamo così - sul tema delle figure professionali necessarie a garantire la svolta digitale e ecologica dell'Italia: «Non serve studiare quattro volte le guerre puniche, occorre cultura tecnica. Serve formare i giovani per le professioni del futuro, quelle di digital manager per esempio». C'è materia di discussione In punta di ragionamento logico, non è una frase sbagliata. Se non fosse che non è vero che uno studente affronta per quattro volte le guerre puniche nel corso della carriera scolastica. A meno che non si laurei in Storia romana, su quelle striminzite paginette ci capita due volte in tutta la vita, massimo. Ed è un peccato, perché le guerre puniche, siamo fra il III e il II secolo a.C., si risolsero con la totale supremazia di Roma sul Mediterraneo, e la cosa, almeno a chi scrive, provoca un piccolo brivido d'orgoglio (nazionalistico). La parola «digital manager», invece, suona fredda. Comunque, la domanda è: meglio un Paese di archeologi, professori di scuola media, avvocati ferrati in diritto romano e medici che sanno il latino; oppure di social media manager, uomini-Amazon e foodblogger? La risposta, ovvia, è: un Paese con gli uni e gli altri. Vogliamo dire: perché escludere una competenza invece di sommarne due? Perché abbassare l'asticella nella scuola, invece di alzarla? Perché diminuire le ore di lezione, le materie o le pagine da studiare invece di aumentarle? Senza contare che, se è vero che soltanto con la cultura umanistica, senza la tecnica, la civiltà procede lentamente, con la tecnica senza cultura umanistica si ferma del tutto.

Esempio: proprio le guerre puniche, con l'invenzione dei rostri per abbordare le navi nemiche e il perfezionamento di fortilizi, accampamenti e strade militari, sancirono il trionfo non solo di Roma, ma della tecnologia. E poi, forse, è proprio lo studio e il ripasso della storia e del latino (repetita..., dicevano appunto i romani) che impedirà ai digital manager - e anche ai ministri? - di fare troppi danni.

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