"Serve favorire la maternità. La 194 è attaccata dalla sinistra". Roccella mette a tacere le polemiche

Da quando è stata nominata ministro, Eugenia Roccella è sotto il fuoco nemico degli attacchi strumentali e ora zittisce la sinistra

"Serve favorire la maternità. La 194 è attaccata dalla sinistra". Roccella mette a tacere le polemiche

Da giorni, la sinistra è impegnata in uno strumentale attacco al nuovo governo, soprattutto per quanto concerne le nuove nomenclature dei ministeri e gli stessi titolari. Si tratta di attacchi pregiudiziali senza fondamenta, che hanno il solo obiettivo di minare la credibilità del nuovo esecutivo agli occhi degli italiani e dell'Europa, visto e considerato che solo oggi, dopo la cerimonia della campanella, ci sarà il primo Consiglio dei ministri e il governo inizierà effettivamente la sua fase operativa. Tra i ministri che sono maggiormente finiti nel mirino della sinistra c'è Eugenia Roccella, ministro alla Famiglia, natalità e pari opportunità.

Contro di lei, la sinistra ha "aperto il fuoco" con accuse strumentali e che non hanno trovato riscontro nella realtà ma che sono, ovviamente, mirate a uno scopo preciso di destabilizzazione sociale. Tra le principali accuse che vengono mosse al ministro Roccella c'è quella di voler intervenire sulla legge 194 che regolamenta l'aborto nel nostro Paese, argomento che era stato ampiamente affrontato da Giorgia Meloni in campagna elettorale con rassicurazioni diffuse e inamovibili. Eppure, la sinistra sembra sorda da quell'orecchio e continua a ribattere sempre sugli stessi temi. In un'intervista rilasciata da Eugenia Roccella al quotidiano Qn, il ministro ha ribadito quanto già detto in varie occasioni dal premier: "Le politiche sull'aborto non hanno nessun contatto con quelle per la natalità. Diminuire il numero di interruzioni di gravidanza non serve ad aumentare il numero di nati. Sull'aborto esiste una legge che nessuno ha mai messo in discussione".

Parole che non lasciano spazio a interpretazione ma che saranno comunque inascoltate dalla sinistra, alla quale il ministro Roccella muove a sua volta un'accusa, sottolineando che la legge sull'aborto "non è attaccata dalla destra, ma dalla sinistra che vorrebbe smontarla", perché "si vuole arrivare all'aborto a domicilio, con la pillola Ru486, abolendo l'obiezione di coscienza e l'obbligo di legge di eseguire gli interventi in strutture pubbliche".

L'impegno del nuovo governo sulla natalità sono alla base delle politiche di crescita del Paese, perché, fa notare il ministro Roccella, "nessuno a sinistra si accorge che il vecchio slogan femminista 'maternità come libera scelta' è totalmente disatteso". Il ministro, infatti, ha sottolineato che "avere un figlio può essere un percorso a ostacoli, qualcosa che è visto come impedimento al lavoro e alla realizzazione di sé". L'obiettivo di questo esecutivo è di "rovesciare questa prospettiva con i fatti".

L'ideologia di sinistra è fallimentare in tal senso, perché "un Paese che non fa figli è un Paese con meno capacità di innovazione, meno energia, meno speranza nel futuro, meno solidarietà tra le generazioni, l'immigrazione non basta a colmare questo vuoto".

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