«Sfiducia a Maroni», Giachetti striglia il Pd

RomaQuesta volta mette da parte la sua solita prudenza per difendere la sanità della Regione Lombardia e il suo assessore. «L'inchiesta è un attacco politico», dice il presidente Roberto Maroni, assicurando che dallo studio degli atti finora le accuse non risultano riscontrate. «Tanto straparlare di tangenti ma non c'è un euro di mazzette - assicura il governatore - magari qualcuno ha sbagliato a fare qualcosa». Nessun rischio per la sua giunta dopo gli arresti, dunque, e neppure per la mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dalle opposizioni. Piuttosto delusione per la mancanza di coerenza del Pd che, come Maroni ha scritto su Twitter , non ha chiesto le dimissioni del sindaco Marino e del sottosegretario Castiglione, ma le sue sì.

Voci sull'incoerenza della politica si levano anche dall'interno dello stesso Pd, per mezzo del vicepresidente della Camera Roberto Giachetti, che striglia il partito per aver chiesto ieri le dimissioni di Maroni dopo che soltanto un anno fa, quando a Roma furono arrestati per Mafia Capitale il presidente del consiglio comunale e alcuni consiglieri e l'opposizione sollecitò le dimissioni del sindaco, il Pd disse che c'erano responsabilità personali e che la richiesta di dimissioni era da respingere. «E adesso cosa è cambiato? Perché abbiamo un'opinione diversa per un avviso di garanzia ad un assessore della giunta della Lega che si chiama Garavaglia? Questa incoerenza trasmette la sensazione che qualcosa va bene ed è giusta quando la si deve scagliare verso gli altri, mentre diventa ingiusta quando viene scagliata contro di noi», osserva Giachetti. Anche il leader della Lega Matteo Salvini parla di «attacco politico alla regione meglio governata d'Italia per nascondere i problemi del Pd, delle cene di Marino e di Renzi». Quella di ieri per Salvini è stata una «giornata di sputtanamento mediatico sulla migliore sanità europea e anche sulla Lega», ma che non avrà nessun effetto sulla giunta Maroni. Il capogruppo Fi alla Camera Renato Brunetta si scaglia invece contro la carcerazione preventiva: «Io sono garantista - dice - ma sono sempre perché non si usi la carcerazione preventiva come strumento di tortura nei confronti degli inquisiti. Molto probabilmente in questo caso non serviva, perché si trattava di un'inchiesta datata, con la richiesta d'arresto fatta un anno fa e che mi pare non fosse motivata da esigenze cautelari». In Regione le opposizioni sono sul piede di guerra. È stata depositata la mozione di sfiducia al governatore, firmata dal Pd e sottoscritta dal Patto Civico e dal Movimento 5 Stelle. «La giunta è politicamente al capolinea», attacca il deputato Pd Antonio Misiani.

Forza Italia, compatta, si schiera invece a difesa di Mantovani. Per il senatore Vincenzo Gibiino il suo arresto è «un provvedimento ingiustificato», mentre per l'onorevole Daniela Santanché l'indagine è «priva di fondamento».

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