Il Movimento Cinque Stelle prepara le sforbiciate. Si comincia dai vitalizi. Ad accelerare è il presidente della Camera, Roberto Fico che in mattinata ha illustrato all'Ufficio di presidenza di Montecitorio il piano per i tagli ai vitalizi dei parlamentari. Di fatto la mossa di Fico va a colpire l'assegno di circa 1.405 vitalizi che vengono incassati dagli ex deputati. Di questi circa 1.338 saranno nuovamente calcolati con il metodo contributivo e dunque dovranno fare i conti con una diminuzione dell'importo. Solo in 67 si slaveranno dalla sforbiciata. Ma tra le novità che potrebbero esser introdotte sul campo prevedono anche un tetto minimo oltre il quale non si possono fare tagli. Questo tetto è stato fissato a quota 980 euro. Inoltre vi è una seconda "barriera" a 1.470 euro che invece riguarda tutti gli ex deputati con un taglio dell'assegno, ricalcolato col sistema contributivo, di oltre il 50 per cento.
Secondo i calcoli di Montecitorio questa mossa porterebbe ad un risparmio di circa 40 milioni di euro. "Sì al ricalcolo dei vecchi vitalizi per eliminare un privilegio, no alla rapina di Stato contro le vecchiette rimaste vedove. I totem si possono abbattere, ma con intelligenza, senza pretendere lo scalpo del, presunto, incolpevole, nemico", ha affermati Mara Carfagna, vicepresidente FI della Camera. "Forza Italia - spiega - è a favore del ricalcolo ed esaminerà con spirito costruttivo la proposta presentata dal presidente Roberto Fico, ma ritiene che si possa migliorare anche per evitare che finisca per incappare in rilievi della Corte Costituzionale e si debba poi ricominciare tutto daccapo".
Dalle parti del Pd si dicono favoreli all'iniziativa di Fico, ma avvertono con Rosato il presidente della Camera: "Mi preoccupa l’impostazione della delibera, perchè è molto molto fragile e temo che non possa resistere ai possibili ricorsi, non solo perchè riguarda la Camera e non anche il Senato, ma appunto perchè ha una impostazione davvero fragile". Il piano di Fico invece non piace all'associazione ex parlamentari: "Lo scorso 26 aprile c’è stato un parere negativo degli uffici parlamentari competenti di Camera e Senato, speravamo si tenesse conto di queste osservazioni, e invece si è fatto il contrario. C’è stata solo una risposta sprezzante: ’se non vi piace la delibera, fare ricorsò, ma qualsiasi giudice imparziale ci darà ragione", afferma il presidente dell'assiciazioneAntonello Falomi. Pronta la replica di Di Maio: "A queste minacce siamo stati abituati negli ultimi sei anni.
Se ne facciano una ragione: quelli sono privilegi rubati non sono diritti acquisiti. La smettano perchè è uno schiaffo alla miseria fare dei ricorsi e protestare perchè ti tolgono un vitalizio di 6 o 7 mila euro quando sei stato tre giorni in Parlamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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