Sgomberata Sciences Po. A Boston 108 arresti

L'onda cresce, dagli Stati Uniti all'Europa, e le proteste pro-palestinesi si surriscaldano anche a Parigi

Sgomberata Sciences Po. A Boston 108 arresti
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L'onda cresce, dagli Stati Uniti all'Europa, e le proteste pro-palestinesi si surriscaldano anche a Parigi. La polizia è intervenuta nella notte in uno dei campus di Sciences Po, la prestigiosa università parigina dove una sessantina di studenti sono stati sgomberati, senza incidenti né feriti, da uno dei campus in cui avevano montato una decina di tende in nome della protesta per la popolazione di Gaza. «Dopo aver discusso con la presidenza, la maggior parte di loro ha accettato di lasciare i locali», hanno reso noto fonti dell'università, ma «un piccolo gruppo di studenti» si è rifiutato di andarsene ed «è stato chiesto alla polizia di far sgomberare». Sciences Po si è rammaricata del fatto che i «numerosi tentativi» di far uscire pacificamente gli studenti dai locali non abbiano portato a nulla. L'Unione studentesca di Sciences Po Paris ha definito invece «scioccante e profondamente preoccupante» la decisione dei funzionari universitari di chiamare la polizia e vi vede «una svolta autoritaria senza precedenti».

Le università ribollono soprattutto e ancora negli Stati Uniti. All'Emerson College di Boston, 108 persone sono state arrestate durante la notte in un sit-in contro la guerra tra Israele e Hamas e a favore del popolo palestinese. Quattro agenti di polizia hanno riportato ferite non gravi. Gli arrestati entro oggi comprariranno davanti al tribunale municipale di Boston.

Agenti di polizia sono arrivati anche a Los Angeles, in tenuta antisommossa alla University of Southern California (Usc), la notte fra mercoledì e giovedì, arrestando 93 persone con l'accusa di violazione di domicilio mentre sgomberavano un accampamento al centro del campus formatosi in segno di protesta contro la guerra tra Israele e Hamas. «Vergognatevi! Vergognatevi!» hanno urlato i manifestanti mentre la polizia portava via studenti e attivisti fuori dal campus, fra canti, cartelli e slogan «Palestina libera».

Copione simile anche per gli studenti che manifestavano in un'università del Texas, in cui sono state arrestate 34 persone, tra le quali un fotografo di una testata locale, sullo sfondo dell'aumento di sit-in e accampamenti studenteschi nei college come parte di una crescente ondata di manifestazioni pro-Palestina. Johnson ha denunciato che i funzionari della Columbia hanno perso il controllo della situazione e ha invitato la rettrice dell'università, Nemat Shafik, a dimettersi.

Il leader della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, il repubblicano Mike Johnson, è stato criticato durante una tesa visita alla Columbia University e ha denunciato che i funzionari dell'università hanno perso il controllo della situazione, invitando la rettrice, Nemat Shafik, a dimettersi.

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