Tra gli immobili del Comune di Roma finiti al centro dello scandalo "Affittopoli" c'era anche quello, nel pieno centro di Roma, che ospita la sede storica del Pd (già Pci) di via Giubbonari, alle spalle di Campo de' fiori. Ne era nato un contenzioso, con la proprietà che esigeva gli arretrati (170mila euro) e il Partito democratico che frenava. Oggi il Tar del Lazio ha confermato lo sgombero dell'immobile, disposto dal Comune di Roma per morosità. Lo hanno deciso i giudici amministrativi della II sezione che hanno respinto la richiesta con la quale la Federazione di Roma del Partito democratico sollecitava la sospensione dell’efficacia della determinazione dirigenziale del Campidoglio disposta per morosità e assenza di concessione. Per l'immobile il Pd pagava 14.910,48 euro l'anno. Il problema, però, erano gli arretrati.
Sede storica, come dicevamo: nel 1946 l’affitto era "simbolico" (320 lire al mese), rivalutate a 12 mila lire nel 1986. Passò a 1200 euro mensili con la giunta Alemanno. Ma dalla sezione risposero "picche" decidendo di continuare a pagare una cifra simbolica (102 euro al mese). Il contenzioso è andato avanti per anni, con la giunta Marino che, per tagliare la testa al toro, decise di togliere l'immobile dall'elenco di beni del Comune da porre in vendita.
Il commissario straordinario Tronca si è ritrovato in eredità la "patata bollente", insieme a molti altri immobili con inquilini morosi. Il 24 dicembre dal Campidoglio partì la lettera per lo sfratto. Oggi l'ultima puntata della vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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