Sgrida 17enne per i gusci delle arachidi: ucciso nella lite

Morire per aver chiesto a un diciassettenne di non gettare a terra i gusci delle noccioline

Sgrida 17enne per i gusci delle arachidi: ucciso nella lite
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Morire per aver chiesto a un diciassettenne di non gettare a terra i gusci delle noccioline.

Una storia agghiacciante che ha lasciato sconvolta la cittadinanza di Cellole, nel Casertano, dove ieri Giovanni Sassi, imprenditore di auto di 48 anni, si è arreso dopo aver lottato otto giorni tra la vita e la morte. L'uomo è stato aggredito al culmine di una lite avuta lo scorso weekend con un minore, che aveva reagito a un suo rimprovero. Sasso aveva infatti ripreso il 17enne, perché stava gettando a terra i gusci delle noccioline proprio davanti alla sua concessionaria d'auto. Era accaduto il 9 giugno. Il minorenne era uscito con lo zio da un negozio di barbiere mangiando arachidi. Quando i due sono passati davanti alla concessionaria di Sasso, lui lo ha ripreso. «Smettila di gettare gusci a terra» gli ha intimato l'imprenditore, provocando la reazione del 17enne.

Ben presto dalle parole si è passati alle mani. È partito qualche spintone e uno di questi ha fatto cadere il 48enne che ha battuto violentemente la testa a terra. È stato ricoverato alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno e le sue condizioni sono apparse subito gravi, per una frattura alla base del cranio. Poco dopo è entrato in coma e ieri è morto. A occuparsi delle indagini sono stati i carabinieri, che hanno ascoltato la testimonianza di chi ha visto la scena, perché la zona non è controllata dalle telecamere di videosorveglianza. Sulla vicenda, avvenuta nel pieno centro di Cellole, era stata subito aperta un'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere per lesioni gravissime. La competenza è poi passata alla Procura per i minori di Napoli, che ora potrebbe modificare il capo di imputazione indagando il minore per omicidio preterintenzionale. Commozione e sconcerto nel paese. «È un giorno triste per Cellole - ha scritto il sindaco Guido Di Leone in un post su Facebook - non doveva andare così. Giovanni era un ragazzo pieno di vita, con tanta voglia di vivere e realizzare. L'intera comunità ha pregato per lui.

Ogni parola è superflua davanti ad una tragedia del genere, meglio meditare in silenzio, nel dolore e nel rispetto. Mi stringo al dolore delle famiglie, è difficile da comprendere, è impossibile da accettare. Fai buon viaggio Giovà, ci mancherai».

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