Si impicca a 16 anni. L'ipotesi sfida social

Era a casa col fratello, i genitori alla Via Crucis Nessun biglietto in camera. Indagano i carabinieri

Si impicca a 16 anni. L'ipotesi sfida social
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«Ho sentito un tonfo, sono corso in camera e l'ho trovato a terra, agonizzante». Quando arrivano i soccorsi per M.D., 16 anni, non c'è più nulla da fare. Strangolato dalla cintura dei suoi pantaloni, stretta attorno al collo.

Nessun biglietto o messaggio per spiegare il gesto estremo. Si è voluto davvero togliere la vita M.D., oppure è l'ennesima vittima di un gioco mortale, una stupida challenge lanciata via social? Dramma a Campo a Mare, frazione di Roseto degli Abruzzi, Teramo, la sera di Venerdì Santo. Secondo una prima ricostruzione i genitori del ragazzo erano in paese per partecipare alla Via Crucis, in casa i figli di 12 e 16 anni. Una famiglia a modo, originaria della Romania, con due figli nati e cresciuti in Italia.

«Nessun problema di droga o cattive frequentazioni del ragazzino» spiegano i carabinieri. Sconvolti alla notizia della tragedia vicini e conoscenti. Il ragazzo andava bene a scuola e aveva molti amici. «Studente modello. Aveva doti di intelligenza superiori alla norma» ricorda William Di Marco, il suo insegnante di Lettere all'istituto d'Istruzione Superiore Vincenzo Moretti di Roseto. A lanciare l'allarme, alle 23 di venerdì, il fratello 12enne che, dopo aver chiamato i genitori, chiede l'intervento del 118. Quando arriva l'ambulanza, i sanitari fanno di tutto per rianimarlo.

«Quando siamo arrivati non respirava più» chiosano. Alla fine non possono fare altro che constatare il decesso. «Nessun segno di violenza esterna sul corpo» scrive sul referto il medico legale. Le due Procure di Teramo, quella ordinaria e quella per i minori, hanno aperto altrettanti fascicoli per suicidio anche se non è escluso si possa ipotizzare il reato di istigazione al suicidio, per ora senza indagati. Ai carabinieri del nucleo operativo di Giulianova e della stazione di Roseto l'esame, nei prossimi giorni, del computer e dello smartphone della vittima per ricostruire i suoi ultimi contatti in rete. Finora nessuna conferma, o tantomeno smentita, su una sfida autolesionistica tra adolescenti che potrebbe aver causato il dramma. Il corpo di M.D. è stato trasferito all'Istituto di Medicina Legale dell'ospedale di Teramo mentre la pm Franca Zani, titolare delle indagini, a breve affiderà a un perito l'incarico per eseguire l'autopsia. Esame fondamentale per stabilire le cause esatte della morte e se M.D. possa aver assunto alcol o sostanze stupefacenti. «Un ragazzo bravissimo, educato, rispettoso degli altri - conclude il professor Di Marco -, bravo in tutte le materie. Amava il suo indirizzo, sistemi informativi aziendali.

I genitori erano sempre presenti alle riunioni, lui stesso partecipava agli incontri di Storia. Siamo increduli, esterrefatti, nessuno se l'aspettava». «Una notizia tremenda che ha colpito la nostra comunità - scrive il sindaco di Roseto Mario Nugnes -, è un momento di profonda riflessione per ognuno».

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