I vecchi nodi politici, ora, vengono al pettine. Le antiche invettive, un tempo pronunciate a gran voce, adesso creano imbarazzi. La possibile intesa tra Luigi Di Maio e il Pd sta già creando disagi e frizioni prima ancora di consumarsi. Del resto, con un'incredibile piroetta compiuta in vista del voto, l'ex grillino si trova oggi a dare del tu a quelli che in passato considerava i suoi principali avversari politici. La circostanza è ben nota ad alcuni simpatizzanti ed esponenti dem, memori delle intemerate di Di Maio contro quello che egli stesso definiva il "partito di Bibbiano".
Oggi, a fronte della possibilità che l'ex M5s si candidi in quota Pd con il cosiddetto "diritto di tribuna", quella vecchia espressione è tornata a far discutere e a essere rinfacciata all'ex pentastellato. "Se Di Maio ha avuto un ravvedimento politico, tanto meglio. Evidentemente si è ricreduto su quanto detto del Pd in passato, ma le giustificazioni le deve portare lui", ha dichiarato all'Ansa Stefano Marazzi, segretario Pd di Bibbiano. Quando nel paese del Reggiano scoppiò l'inchiesta sugli affidi illeciti dei bambini, infatti, l'ex grillino attaccò con ferocia i dem. "Con il partito di Bibbiano non voglio avere a che fare", aveva affermato Di Maio, sostenendo che il Pd in Emilia Romagna "toglieva alle famiglie i bambini con l'elettroshock per venderseli".
Quelle parole, che il Pd all'epoca aveva definito "demenziali" e passibili di querela, ancora pesano. A ricordarle sono proprio gli esponenti Pd oggi in procinto a dover digerire un possibile accordo non facile da accettare. "L'imbarazzo non è nostro, ma semmai suo. Perché dovrà motivare la scelta su un cambio di linea non di poco conto. Abbiamo sempre pensato che la vicenda avesse raggiunto un'esagerazione allucinante e Di Maio all'epoca è stato tra coloro che hanno espresso le cose peggiori senza conoscere una mezza riga di ciò che fosse accaduto veramente", ha aggiunto Marazzi. E ancora: "Chiaramente dobbiamo distinguere i piani tra politica nazionale e locale, ma se si avverasse la candidatura di Di Maio col Pd, è un problema più suo che nostro".
"Inutile negarlo, non nascondo che la nostra comunità locale abbia sofferto tanto e che da Di Maio si aspetterebbe ancora delle scuse", ha aggiunto il segretario dem locale. Intanto, dall'ex capo politico pentastellato nessuna parola sull'argomento. Ma da Bibbiano insistono: "Ogni tanto la parola scusa sarebbe anche elegante. Nessuno ha voglia di fare polemica con nessuno e noi abbiamo tenuto la nostra linea contro tutti".
Peraltro, tra pochi giorni la vicinanza dell'ex pentastellato ai militanti Pd di quella zona sarà anche fisica: venerdì 5 agosto il ministro degli Esteri è infatti atteso proprio nel Reggiano alla festa regionale Pd al Parco Secchia di Villalunga, a Casalgrande, a poco meno di una trentina di chilometri da Bibbiano.
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