Siamo il Paese più terremotato. Triste record di morti e scosse

Da inizio '900 oltre 147mila vittime: così lo Stivale è la zona più a rischio di Europa e Mediterraneo

Siamo il Paese più terremotato. Triste record di morti e scosse

È come se stessimo scontando il fatto di vivere in un paese così bello. E paghiamo pegno con implacabile cadenza. Per la cronaca l'Italia è il Paese con il più alto rischio sismico in Europa, con il più alto numero di terremoti degli ultimi 500 anni. E soprattutto - che poi è quello che conta di più - col maggior numero di vittime dal 1900 a oggi. E di gran lunga. Totale 147.265: gli abitanti di Rimini. Dopo di noi, la Turchia staccatissima con 89mila, la Romania con 2599 e la Grecia 1897 (vedi tabella allegata). Quanto a scosse, poi, ci sta dietro solo il Giappone. Ma lì la prevenzione e la cura nell'edilizia antisismica fanno la differenza.

La realtà è che siamo un paese terremotato che si sveglia solo in occasione delle ricorrenti tragedie, le calamità del passato non sono bastate per creare una cultura della prevenzione. Chissà se impareremo un giorno la lezione. Del resto il progetto europeo Share, pubblicato recentemente, non lascia spazio all'ottimismo: l'Italia è il Paese che storicamente ha avuto più terremoti devastanti negli ultimi cento anni davanti a Grecia, Balcani del sud (Albania, Montenegro, Macedonia) e Turchia, se consideriamo questo paese come parte del continente europeo. In questi paesi si verificano, in un dato intervallo di tempo, molti terremoti con una magnitudo alta, capaci di causare vittime. Ma l'alto numero di morti in Italia non è dovuto solo alla potenza dei terremoti ma anche all'altissima densità abitativa dei luoghi colpiti (comunque l'Italia soffre di sovrappopolamento) oltre che alla vulnerabilità degli edifici: in una parola, elevato rischio sismico. Come se non bastasse siamo uno dei pochi paesi al mondo in cui rischio sismico, rischio idrogeologico e rischio vulcanico si sovrappongono. Per densità di popolazione e ridotta estensione areale c'è solo il Giappone che, come detto, ci batte in materia di prevenzione.

Il rischio sismico nel nostro paese è legato all'orogenesi alpina e appenninica, due giganteschi eventi tettonici avvenuti in epoche diverse (le Alpi circa 100 milioni di anni fa e l'Appennino circa 20 milioni) che hanno letteralmente accavallato quelle che un tempo erano zone di pianura o di mare producendo sistemi montuosi che oggi vediamo. Durante questi processi orogenetici si sono originati enormi sistemi di faglia che attraversano i rilievi nella loro lunghezza. Ecco perché tutte queste scosse.

Solo in Turchia ci sono stati eventi sismici così distruttivi nel secolo passato. Eventi che hanno causato decine di migliaia di morti, molti dei quali concentrati fra il 1939 ed il 1944. L'ultimo sisma catastrofico è avvenuto il 17 agosto 1999 a Izmit con oltre 17.000 vittime. Anche la Grecia è soggetta a un'altissima frequenza di terremoti di elevata magnitudo. Nel Novecento è stata colpita più volte da terremoti dannosi, anche se per trovare il più catastrofico bisogna risalire al 1881, un sisma di magnitudo 7.3 che causò tremila vittime. Altra zona ad alta pericolosità sismica sono i Balcani. L'Albania e il Montenegro, così come la Macedonia, sono paesi altamente sismici.

Il terremoto di Skopje del 1963, con 1200 vittime, rimane uno degli eventi sismici più catastrofici in quest'area, così come quello del Montenegro del 15 aprile 1979. Una vasta area soggetta ad alta sismicità è, infine, quella della Romania orientale, nella zona dei Monti Carpazi. Il resto d'Europa può ritenersi moderatamente al sicuro. Perché l'inferno è altrove.

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