Siamo un popolo dal cuore d'oro

Le prime dieci associazioni «beneficiate» nel 2014 dal 5 per mille hanno incassato 132,3 milioni

Siamo un popolo dal cuore d'oro

Siamo un popolo di manica larga e cuore d'oro. Lo dice un'indagine del Censis, che rende noti i dati sulle donazioni del 5 per mille. I primi dieci destinatari, indicati da 3,4 milioni di contribuenti, hanno raccolto un totale di 132,3 milioni di euro, con un valore medio di 39 euro per destinazione. Donazioni da capogiro. E, sempre a ridosso della scadenza per le dichiarazioni dei redditi, la corsa al 5 per mille è letteralmente schizzata da parte dei circa 50mila enti non profit iscritti negli elenchi dell'Agenzia delle entrate: tra loro, andrà ripartito un valore complessivo di circa 500 milioni di euro secondo le scelte di 17 milioni di contribuenti (tutti persone fisiche) che scelgono il 5 per mille. Ma chi sono i destinatari di tanta generosità nel nostro Paese, che solo nell'ultimo anno ha impegnato 32 milioni di italiani? La classifica delle organizzazioni che svolgono attività socialmente rilevanti (enti di ricerca scientifica e sanitaria, onlus attive nel sociale e nel volontariato) destinatarie del 5 per mille 2014 comprende: Associazione italiana per la ricerca sul cancro (che ottiene un valore complessivo di 66.152.917 euro), Emergency (13.896.002 euro), Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro (10.027.029 euro), Medici senza frontiere (9.774.726 euro), Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma (6.776.525 euro), Comitato italiano per l'Unicef (6.131.277 euro), Fondazione italiana sclerosi multipla (5.415.095 euro), Fondazione Umberto Veronesi (4.794.973 euro), Ospedale San Raffaele (4.699.174 euro), Lega del filo d'oro (4.653.490 euro). In cima ai destinatari che ci stanno più a cuore, dunque, le strutture nelle quali cresce la speranza di guarire o lenire malattie invalidanti, o mortali. Strutture che mutano le donazioni in strumenti per produrre antidoti sempre più efficaci a gravissimi problemi di salute; ma anche associazioni e organizzazioni di medici che le cure le portano all'estero, nei Paesi in cui il tasso di mortalità quotidiana è alle stelle. A questo proposito, non mancano Save the Children Italia, che è stata scelta da 102.108 contribuenti, Actionaid International Italia e Greenpeace.

Ma qual è l'identikit del donatore italiano? Sono gli adulti di 35-64 anni (il 69,5%) e le persone con più di 65 anni (il 65%); anche i giovani, tuttavia, rappresentano una sostanziosa fetta: giovani tra i 18 e i 34 anni (il 47%). In cima, comunque, le donne (il 66% contro il 62% degli uomini), residenti al Nord-Est, di 45-64 anni (il 72%), con un diploma o una laurea in tasca (il 68%). Un dato, però, è di particolare interesse: i fondi raccolti da realtà come Save the children, Emergency e Medici senza frontiere, sono lievitati proprio negli anni in cui il Pil italiano scendeva del 9%, e i consumi si flettevano sensibilmente. Tra il 2007 e il 2014, infatti, gli investimenti diminuivano, ma non quelli sotto forma di donazioni: prova tangibile di una voglia di essere utili, di contribuire al benessere non solo in casa nostra, che questo censimento incide sulla roccia.

Altre forme di donazione che piacciono agli italiani? I lasciti testamentari, le adozioni a distanza, le bomboniere

solidali, le donazioni tramite sms. E poi c'è la solidarietà 2.0: secondo l'indagine del Censis, nel 2015 l'1,2% degli italiani ha finanziato iniziative e progetti promossi sul web tramite piattaforme digitali di crowdfunding.

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