"Siamo sconcertati: certi magistrati vogliono sostituirsi al nostro governo"

Palazzo Chigi contesta la mancata convalida dei trattenimenti: "Non serve aspettare la Corte Ue". Foti: "Noi avanti con determinazione sulle riforme"

"Siamo sconcertati: certi magistrati vogliono sostituirsi al nostro governo"
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Nella settimana in cui l'opposizione decide di cavalcare il caso Almasri, in una tempesta di veleni e di accuse, si apre un altro fronte di scontro. La Corte d'Appello di Roma fa scattare nuovamente il semaforo rosso sui trattenimenti dei migranti nei centri in Albania e decide di rinviare la questione alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.

La sentenza scatena un fitto fuoco di dichiarazioni da parte dell'opposizione. «Giorgia Meloni si rassegni, i centri in Albania non funzionano e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento. Aumentano a dismisura le risorse pubbliche sprecate a causa dell'ostinata volontà del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee» attacca Elly Schlein. E un gruppo di parlamentari del Pd guidati da Matteo Orfini si dice convinto che la sentenza confermi il fatto che «i migranti non possono essere rimpatriati forzatamente». Carica le armi dialettiche anche il M5s, che parla di «gioco dell'oca a spese dei contribuenti».

«Errare è umano, perseverare è una prerogativa del governo Meloni. Hanno partorito un decreto paesi sicuri e spostato la competenza dai giudici di Tribunale 'politicizzati e di sinistra' verso i giudici di Corte d'Appello, hanno riportato in Libia il ricercato Almasri con l'aereo di Stato, ci hanno subissati di annunci vuoti utili solo alla propaganda di governo», dichiarano Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino, dei 5S. Matteo Renzi, invece, sostiene che Giorgia Meloni dovrà «pagare di tasca propria questo assurdo spreco».Nel governo l'amarezza è palpabile. Il Viminale evita di commentare e sceglie il silenzio. Lo stesso fa Giorgia Meloni. Fonti di governo fanno filtrare «grande stupore perché a nostro avviso non c'è la necessità di aspettare il pronunciamento della Corte di giustizia europea». Per il governo a parlare è Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei. «Sconcerta la decisione dei giudici della Corte d'Appello di Roma di sospendere il trattenimento dei migranti trasferiti in Albania, vanificando l'iniziativa del governo Meloni volta a garantire una gestione più efficace dei flussi migratori. Siamo di fronte all'ennesima riaffermazione, di una parte della magistratura, di volere stabilire quali Paesi siano o meno sicuri, sostituendosi al decisore naturale che è invece il governo. In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell'UE sulla questione dei Paesi sicuri, il governo Meloni proseguirà con determinazione nell'attuazione delle riforme promesse ai cittadini, nel pieno rispetto del mandato ricevuto dagli italiani». Duro anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «Continua l'opera di boicottaggio della magistratura italiana alle politiche di sicurezza per contrastare l'immigrazione clandestina. La sfida è politica, temeraria e appare ostile ai principi fondamentali dell'ordinamento. Ma bisogna andare avanti perché il disegno è troppo politico per essere subito passivamente».

La premier può consolarsi però con un consenso che resiste alle intemperie mediatico-giudiziarie. Giorgia Meloni, infatti, nel pomeriggio pubblica il sondaggio con la Supermedia Youtrend che dà il suo partito al 30,1%, in crescita di 0,5 punti rispetto al 16 gennaio. Numeri che testimoniano di una luna di miele con l'elettorato che non si è interrotta. «Non guardo spesso i sondaggi. Non perché non siano importanti, ma perché penso che il miglior modo per ottenere fiducia sia lavorare ogni giorno con serietà e determinazione. Tuttavia, è difficile non notare un dato: nonostante gli attacchi gratuiti quotidiani e i tentativi di destabilizzare il governo, il sostegno degli italiani rimane solido.

Per me, questo significa una cosa sola: che il lavoro che stiamo facendo per difendere l'interesse nazionale, creare opportunità per le nostre imprese e rafforzare la nostra nazione è quello giusto. Io vado avanti, come sempre, a testa alta». Oggi la direzione nazionale di Fdi che dovrebbe essere chiusa da Arianna Meloni.

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