La sicurezza una priorità. Se non ora quando?

Ci risiamo. E drammaticamente a sorprendere questa volta oltre allo sdegno per l'aggressione a una studentessa universitaria che tornava a casa di notte dopo aver lavorato come cameriera per pagarsi gli studi

La sicurezza una priorità. Se non ora quando?
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Ci risiamo. E drammaticamente a sorprendere questa volta oltre allo sdegno per l'aggressione a una studentessa universitaria che tornava a casa di notte dopo aver lavorato come cameriera per pagarsi gli studi, c'è il fatto che una simile barbarie stia per Milano diventando quasi la normalità. Il dramma vero è che una ventunenne, brutalizzata perché difendeva la sua borsetta e il telefonino da un egiziano (e non è razzismo annotarlo), rischi di diventare una non notizia in una città che diventa sempre più pericolosa. Perché Milano è ormai pericolosa, anzi molto pericolosa nonostante gli sforzi del sindaco Giuseppe Sala e dei vertici delle forze dell'ordine che ogni volta cercano di minimizzare derubricando le ormai quotidiane aggressioni, soprattutto a donne sole, a micro criminalità. Perché quella che riduce una donna con la faccia pesta non è per niente micro, ma è macro criminalità. Quella che ci tocca di più perché porta a immaginare figlie, madri, mogli, amiche o fidanzate in balia di un bruto che le aggredisce per rapinarle o ancor peggio per abusarne sessualmente. Ciò che di peggio può capitare a un essere umano. E allora ora che l'eccezione sta diventando norma, qualcuno ci deve spiegare perché. Perché Milano che si vanta di essere la più europea delle città italiane sia diventata terra di predoni. Di cose e di corpi. Lo spieghi il sindaco Sala e tutta la banda di quel centrosinistra che per anni hanno accusato chi lanciava l'allarme di essere razzista e fascista. Di denunciare l'aumento degli stupri e delle rapine solo per lucrare voti alle elezioni. Non era così evidentemente. E la realtà che è ben più testarda delle follie dell'ideologia, lo sta purtroppo ancora dimostrando. Confermando, come era prevedibile con il semplice buon senso, che un'immigrazione incontrollata e non gestita porta gravissime conseguenze sulla sicurezza. Innazitutto in quelle città, come Milano, che pur non avendo il mare diventano il porto naturale per lo sbarco di disperati che per sopravvivere non hanno molte altre possibilità oltre alla delinquenza.

Basta guardare come sono ridotti il parco di Porta Nuova, presidiato da pericolose bande di giovanissimi spacciatori magrebini, o le discoteche del centro. È razzismo denunciarlo? No sindaco Sala. Forse sarebbe meglio lasciar perdere la favoletta buonista e cattocomunista e occuparsene. Prima che sia davvero ancor più tardi di così.

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