Sabato sera non riusciva a trovare il marito ma pare che abbia trovato un fabbro. In paese, a Rieti, dove da tre giorni non si parla d'altro che del «Sabinagate», si vocifera che lei gli abbia fatto trovare la serratura cambiata e addio. Ma ci sono anche versioni più morbide della ricostruzione del conflitto che, con un solo post, ha reso il giovane sindaco della cittadina laziale, Daniele Sinibaldi, praticamente Wanda Nara. Va così con i social. Uno fa tutto in silenzio e per benino per trentasei anni, cresce nello stesso posto dove conosce tutti e tutti lo conoscono, fa le scuole seguendo un percorso ordinato, la passione politica gli esplode in faccia già all'età delle eruzioni cutanee, quindi movimenti studenteschi, movimenti giovanili e poi su per tutti i gradini che sono serviti ad essere eletto sindaco di Fratelli d'Italia, lo scorso 20 giugno, con il 52,17 per cento di preferenze. Ma ecco che, si diceva, uno così si ritrova in un batter di mouse, catapultato sotto l'ingrata ribalta del web.
«Quando hai finito di fare serata chiamami considerando che sono a casa con un bambino di un anno» è stato il messaggio postato e poi rimosso sabato sera dalla moglie del sindaco, l'avvocata Marta Ciferri. Solo che per quanto rapido sia stato il ripensamento, il post ha fatto in tempo a diventare virale e ad approdare sui siti web. Politicamente conosciuto e promettente, Daniele è un imprenditore nel settore del food and beverage e gestisce alcune attività di pubblico esercizio nel centro storico. Preciso nelle tappe della vita, nella condotta sentimentale, nella pettinatura. Il classico ragazzo che va bene al liceo scientifico, esattamente il tipo con cui le mamme lasciano uscire volentieri le figlie. Ecco lui, uno che probabilmente suda anche in maniera geometrica, a linee verticali, è finito in Rete per l'accusa di quella serata scomposta affaccendato in faccende poco chiare. Uno che ha passato la giovinezza a gareggiare nelle liste civiche e poi alle urne, schivando i colpi bassi degli avversari politici, ha finito col soccombere sotto al fuoco incrociato della moglie delusa. Sbattuto su internet con tutti i fatti suoi: l'uscita, le ore piccole, la moglie infuriata, a casa, col bambino piccolo. Roba da Kardashian, da Totti-Blasi-Noemi-Bastian, non certo adatta a Rieti e al golden boy sullo scranno del municipio. Infatti è delusissimo e demoralizzato Sinibaldi: «Da qualche ora sembra che in molti siano interessati alla mia vita privata. In tutte le famiglie capitano purtroppo incomprensioni, certamente non volute, ma mai avrei pensato che qualcuno volesse trasformarle addirittura in un caso nazionale» sono le meste parole che il sindaco ha affidato alle agenzie di stampa. E con un'ingenuità al limite del comico ha chiesto comprensione a quel mostro acefalo e senza volto del web: «Ora, però, per noi è fondamentale recuperare un po' di serenità in famiglia. Per questo auspico che tutti, d'ora in poi, abbiano la sensibilità di rispettare la natura privata di questa vicenda, anche e soprattutto evitando di tirare in mezzo nostro figlio che, tanto per me quanto per Marta, ha la priorità su tutto il resto». Sacrosanta preghiera, soprattutto la parte che riguarda il figlioletto.
Ma la spietata Rete ha già fatto notare che la prima ad aver tirato in ballo l'innocente è stata proprio la sua mamma, la first «sciura» di Rieti. Il primo cittadino è mortificato: dalla serata dello «scandalo», dal post temerario, dalla lite con la moglie, dal Natale funestato da questa vicenda che avrebbe dovuto rimanere privatissima e dall'accanimento del popolo del web così dissimile alla sua indole pacifica e leale.
Quindi, anche per distanziarci dagli implacabili haters, non possiamo che augurargli di essere serenamente a casa per il taglio del panettone, e anche prima. Forse ce la farà a placare gli haters, più complicato sarà mettere a tacere le fan della moglie: decine di puerpere mollate a casa il sabato sera dai mariti, che dal rabbioso post si sono sentite finalmente vendicate.
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