"La sinistra adesso si scopre garantista ma considera gli altri sempre colpevoli"

Massimo Palmizio, coordinatore regionale di Forza Italia: "Dopo Errani nel Pd c'è un vuoto di potere"

Bologna - Contrappasso è la parola d'ordine di Forza Italia nel commentare i guai giudiziari Pd. Il capogruppo in Regione Giangiuido Bazzoni rimarca come sia «evidente che l'accelerata giustizialista spazzi l'ipocrita primato morale degli ex comunisti», il consigliere Luigi Villani nota come «esista anche una componente del Pd non giustizialista, che però era pronta a fare le barricate quando a finire nel mirino dei pm erano altri». Ma c'è anche chi, come il deputato Massimo Palmizio, coordinatore regionale, si spinge a chiedere a tutti un check up della propria posizione sull'inchiesta spese pazze.

Teme contraccolpi?

«No, ma è necessario fare chiarezza perché questa situazione sta facendo ritardare il voto. Ricordo che Errani non ne ha ancora fissato la data».

L'inchiesta getta ombre sul Pd...

«L'inchiesta era conosciuta. Così come si sapeva che dai capigruppo si sarebbe passati ai consiglieri. Ma la sinistra che parla di giustizia a orologeria fa sorridere. Sono stati gli stessi avvocati di Richetti e Bonaccini a chiedere un accertamento sulla loro posizione».

Questo che cosa significa?

«Noi restiamo garantisti. L'indagine potrebbe anche portare all'archiviazione. La situazione è arrivata a questo punto per altri motivi».

Quali?

«Errani si è dimesso senza aver preparato la successione. E col sistema delle coop così in crisi, si scontrano diversi poteri, che ora si fanno la guerra».

Teme che il Pd non riesca più a controllare il potere in Emilia?

«Diciamo che Renzi sperava di cavarsela con accordi nazionali che mantenessero una certa pax tra le varie anime, ma il patto è saltato».

Con quali protagonisti?

«Da una parte Richetti e Delrio, dall'altra Bonaccini e Bersani. Indipendentemente dall'inchiesta, che sta guardando dentro un sistema di spese che è già stato cambiato, questa partita rischia di creare grossi problemi alla campagna elettorale. E vale anche per il M5S: anche loro sono coinvolti».

Le indagini sul Pd colpiscono di più.

«Ne hanno sempre fatto una

questione di immagine. Infatti Richetti si è ritirato per motivi personali, ufficialmente, mentre Bonaccini andrà avanti. Ma quando le inchieste toccavano i nostri si era già colpevoli in partenza. Non lo ricordano più?».

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