Sinistra in cortocircuito sul Pnrr

Gentiloni smentisce Schlein: "Si può rinegoziare"

Sinistra in cortocircuito sul Pnrr

Il dossier Pnrr fa scattare il cortocircuito a sinistra. Il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni smentisce la segretaria del suo partito Elly Schlein e offre una sponda al governo Meloni sull'opzione di rinegoziare il piano: «C'è certamente un margine sulla rinegoziazione dei termini del Pnrr, visto che abbiamo già approvato la revisione dei piani per tre paesi, Lussemburgo Germania e Finlandia, anche se naturalmente si trattava di piani, in relazione all'economia di questi paesi, meno importanti di quanto possa essere il piano dell'Italia, della Spagna, della Romania e del Portogallo, tanti paesi in cui il piano è molto importante. Quando arriveranno le proposte di emendamento da parte italiana la commissione è pronta a esaminarle con il massimo di collaborazione e di flessibilità» dice il commissario europeo dalla conferenza stampa al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Un'apertura che seppellisce la mossa di Schlein di puntare le armi contro l'esecutivo.

Gentiloni illustra la road map: «Stiamo discutendo l'erogazione della richiesta a fine dicembre» e il fatto che «ci sia qualche settimana di ritardo non è un fatto eccezionale», anzi è «avvenuto per 6-7 paesi che, concordemente con la commissione, essendoci alcuni obiettivi da verificare più nel dettaglio, hanno accettato di prendersi 1-2 mesi in più». La prossima richiesta, prosegue, «dovrebbe arrivare per fine giugno inizio luglio». In commissione si dichiara «ottimista, tenendo conto che la stragrande maggioranza degli obiettivi sono già raggiunti e poi ci vuole l'approvazione finale». Sulla terza rata all'Italia da circa 19 miliardi, Gentiloni si sbilancia: «Io non sono preoccupato affatto per l'erogazione richiesta a fine dicembre, penso che i punti che sono ancora da chiarire saranno chiariti, del resto vedo grandissima buona volontà da parte del governo».

L'assist dell'ex premier Pd arriva all'indomani del pranzo tra il Capo dello Stato Sergio Mattarella e il premier Meloni. Un faccia a faccia durante il quale pare - che l'inquilino del Colle abbia manifestato perplessità su alcune uscite del ministro Fitto. L'asse tra Meloni e Gentiloni si allarga al dossier immigrazione. Il commissario Ue condivide con il premier come la priorità sia quella di disinnescare la bomba Tunisia. Intanto il decreto Pnrr continua il suo iter in Senato in commissione Bilancio. Il governo prepara gli emendamenti correttivi.

Dal forum di Cernobbio il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti annuncia: «Si sta valutando un provvedimento per migliorare l'organizzazione della struttura della Pubblica Amministrazione per il Pnrr».

Secondo l'Osservatorio di The European House - Ambrosetti, del Pnrr solo il 6% dei finanziamenti è stato speso e solamente l'1% dei progetti è stato completato.

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