Ha mille facce l'antisemitismo, oggi più che mai. Nelle curve degli stadi ha un volto inguardabile che fa il verso agli orrendi «mostri» ideologici del passato. Ma oggi gli stereotipi trovano canali inediti e nuovi pretesti. E a volte assumono connotati considerati presentabili, se non addirittura politicamente corretti. L'ossessione anti-sionista per esempio dilaga incontrastata e trova nel cospirativismo un terreno fertile su cui attecchire. In rete circolano bufale e assurdi complottismi che evocano deliranti intrighi finanziari o giudaico-massonici. L'ultima occasione in cui si è parlato di «liste di ebrei influenti» risale a pochi mesi fa: il capogruppo Esteri dei 5 Stelle, Manlio Di Stefano, è stato criticato per non aver preso subito e decisamente le distanze - cancellandola - da chi aveva pubblicato una simile lista a commento di un suo «post». Di Stefano scrisse a sua volta che «sionismo è sinonimo di razzismo perfino per l'Onu». È lo stesso Di Stefano che, tornando da un viaggio in Medio Oriente con Luigi Di Maio dette conto dell'incontro con i Carabinieri della missione Tiph riferendo che, secondo il responsabile del contingente, «circa l'80% dei conflitti in zona» era «dovuti a comportamenti dei coloni israeliani». I Carabinieri smentirono ufficialmente. Il leader e garante del movimento 5 Stelle Beppe Grillo, d'altra parte, garantisce ben poco su questo fronte. Nel 2006 sul suo blog aveva sostanzialmente difeso il regista Mel Gibson, a proposito della delirante affermazione per cui «gli ebrei sono responsabili per tutte le guerre del mondo». Di ossessioni anti-israeliane (e anti-occidentali) era infarcita anche un'intervista rilasciata a «Yediot Ahronoth». Non hanno i caratteri classici del pregiudizio anti-giudaico queste teorie che circolano nel mondo grillino, ma assecondano riflessi subdoli e insidiosi. Pochi ricordano il caso di Enrico Sassoon, che in una lettera-denuncia pubblicata dal «Corriere della Sera» nel 2012 spiegava le sue dimissioni dalla Casaleggio Associati facendo riferimento a una «valanga di diffamazioni e calunnie» «basate su farneticanti teorie del complotto». Parlò di «connotati decisamente deliranti e razzisti», facendo riferimento al suo cognome ebraico. Nel movimento non si aprì alcun dibattito, né allora né in altre occasioni, per esempio quando sul sito del movimento è stata pubblicata, a corredo di un articolo sulle banche, l'immagine classica e stereotipata del vampiro ebreo. O quando la sindaca Virginia Raggi è stata criticata sul suo profilo per aver partecipato alla Giornata della cultura ebraica. Sul fronte qualunquista si segnala la Napoli (guidata da Luigi De Magistris) che ha contestato la cittadinanza onoraria al rabbino capo di Gerusalemme per concederla invece a Bilal Khayed, membro di un gruppo terrorista palestinese. Intanto, lo stesso 5 Stelle Di Stefano ad aprile ha partecipato a un «Festival di solidarietà col popolo palestinese» cui era stato invitato anche un presunto sapiente dell'islam, Al Bustanj, che in precedenza (il video è su youtube) aveva glorificato le azioni kamikaze dei terroristi suicidi contro Israele. Ed era un nome noto, questo Bustanj, almeno a Milano, visto che la sua partecipazione a un Ramadan all'Arena civica, con visita di un ignaro assessore comunale, dopo le proteste del segretario degli Amici di Israele Davide Romano, aveva provocato la rottura dei rapporti fra la comunità ebraica e i centri islamici, allora coordinati da Davide Piccardo, ex candidato di Sel e a sua volta finito al centro di diverse polemiche, fra l'altro per aver commentato con un «è finita la pacchia» l'assalto a una sinagoga francese. Di questo lo accusò il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici in tv. Piccardo, che ha sempre smentito di nutrire sentimenti antisemiti, rivendicando invece le sue convinzioni antisioniste, smentì annunciando querele.
Dallo stesso «vivaio» delle moschee milanesi arriva Sumaya Abdel Qader, ora consigliera comunale Pd dopo una campagna costellata da polemiche, anche sul fronte Israele e Brigata ebraica. Ad aprile è spuntato il video di una sua partecipazione a un'iniziativa del Bds, i boicottatori di Israele. Il compagno di partito Emanuele Fiano l'ha criticata a proposito di una sua affermazione, resa in tv a proposito di un sondaggio condotto sui musulmani. Secondo la ricerca, per il 61% degli islamici «gli ebrei controllano il mondo e sono responsabili di ogni male». L'attuale vice presidente della commissione Cultura di Palazzo Marino commentò osservando che il dato molto spesso «è in chiave antisionista, non antisemita».
Il Pd milanese l'ha sempre difesa e pare che Sumaya oggi ambisca ad altri seggi. Ma a sinistra gli incidenti «antisionisti» non mancano e la stessa Anpi è stata coinvolta quando ha patrocinato la proiezione di un «film» intitolato «Israele, il cancro».
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