"Sognare in grande: è l'insegnamento di Silvio Berlusconi"

Benigni (Fi) anticipa i temi della tre giorni di Bellaria. Lutto per la morte del giovane Mancini

"Sognare in grande: è l'insegnamento di Silvio Berlusconi"
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Si apre domani a Bellaria la tre giorni di Forza Italia giovani. «Azzurra libertà - Sognare in grande». Questo il titolo della manifestazione della quale farà gli onori di padrone di casa Stefano Benigni (foto), leader dei giovani azzurri. Tre giorni di incontri, tavole rotonde e dibattiti in cui i giovani saranno assoluti protagonisti. Oltre ad Antonio Tajani interverranno i ministri, i sottosegretari, i presidenti di regione, i parlamentari e gli europarlamentari di Forza Italia. La tre giorni si aprirà col ricordo commosso di Alessio Mancini, il ragazzo di Itri, coordinatore dei giovani azzurri del paese morto in un incidente stradale. «Rispetto alle passate edizioni - spiega Benigni - ci saranno molti ospiti esterni di alto profilo chiamati a intervenire sui temi più importanti dell'attività politica che riguardano, in particolare, le nuove generazioni e il futuro del Paese: dall'ambiente allo sport, dall'innovazione tecnologica e infrastrutturale all'intelligenza artificiale. Spazio sarà dato anche ai temi quali ius scholae e autonomia differenziata che costituiscono la materia prima del dibattito politico di questo scorcio di fine estate. «Dopo la lettera di Marina Berlusconi - ricorda Benigni - è apparso sempre più evidente il ruolo di Forza Italia come catalizzatore delle forze moderate non solo di destra. La nostra ambizione è non soltanto di crescere ma anche di attirare quei moderati che un tempo si sono illusi di essere protagonisti all'interno del terzo polo. Non si tratta, però, di uscire dal perimetro del centrodestra. Questo governo è forte proprio perché i partiti della coalizione condividono i principali obiettivi di riforma di questo Paese.

Per i giovani azzurri il motore principale all'azione politica è la libertà. «È il faro che da sempre ci guida - aggiunge il giovane parlamentare azzurro - e che Berlusconi ci ha insegnato ad amare». È quel «sognare in grande», però, la cifra mi indicativa della «presenza» berlusconiana. «Ci ha insegnato a sognare in grande - conferma Benigni - perché lui per primo è stato un grande sognatore. Un sognatore che è riuscito a dare corpo ai suoi sogni sia come imprenditore che come uomo di sport e come statista». «Per noi sognare in grande significa essenzialmente sognare un futuro migliore per i nostri giovani - afferma il deputato azzurro -, un futuro dove non siano costretti a emigrare le nostre menti migliori.

Un futuro dove tutte le forze più vitali collaborino a rendere l'Italia protagonista tra i grandi dove veniamo considerati, grazie a Berlusconi e grazie anche al sapiente lavoro di Tajani, degli interlocutori imprescindibili».

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