Missione compiuta. Giorgia Meloni sorpassa il Pd e mette nel mirino il M5S. A certificare la scalata di Fratelli d'Italia come terza forza politica italiana, dietro la Lega, è il sondaggio Swg diffuso nel Tg di La7. Il partito di Giorgia Meloni, con il 16,8, è a un tiro di schioppo dal M5S che si attesta, nonostante l'effetto Conte, al 17,2. Primo partito si conferma la Lega di Matteo Salvini con 23,5. Il Pd, dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti, perde quasi due punti, in una settimana, passando dal 18,5 al 16, 6. Il sondaggio di Mentana ridisegna il quadro politico, con l'avanzata del centrodestra che, con il 7 % assegnato a Forza Italia, sfiora il 50 %. Il M5S conferma il trend in crescita dopo l'annuncio di Conte leader.
E ieri, Giorgia Meloni ha ribadito con convinzione la propria scelta di sedersi all'opposizione del governo Draghi. «Saranno gli italiani a decidere sulle scelte che ognuno di noi ha fatto. Io a differenza di altri non mi permetto di sindacare. Continuo a leggere delle interviste nella quali, anche gli alleati di Lega e Fi, criticano la scelta di Fdi di stare all'opposizione. Io non mi permetto di sindacare la loro posizione perché sono totalmente convinta della mia», ha spiegato in un'intervista ad Antonello Piroso su lefonti.tv. «A differenza di quanto accade tra Pd e M5s, il centrodestra sta insieme per scelta, perché sulla gran parte dei temi di attualità, ha una visione comune. In caso di vittoria se il centrodestra dovesse arrivare al governo, avrebbe una maggioranza solida e coesa che non avrebbe bisogno di mettersi d'accordo prima, arrivando a compromessi al ribasso», spiega riferendosi alle difficoltà che hanno caratterizzato l'esperienza di governo di Giuseppe Conte.
E proprio l'ex presidente del Consiglio sta ridisegnando con Beppe Grillo il nuovo Movimento. Mentre Davide Casaleggio prepara la controffensiva. Si apre, però, uno spiraglio per ricomporre la frattura tra Rousseau e i parlamentari grillini. I pontieri sono al lavoro per firmare una tregua nei Cinque stelle. Al momento nel Movimento convivono due partiti che continuano a farsi la guerra. Domani alle 19 Casaleggio lancerà a Milano il manifesto «ControVento»: un'iniziativa letta da molti come il primo passo verso la scissione. Da ieri sera però i toni tra le due fazioni si sono ammorbiditi. Merito dei colloqui intercorsi nelle ultime ore tra Grillo, Casaleggio e Conte. La svolta arriva all'indomani del faccia a faccia a Marina di Bibbona tra l'ex presidente del Consiglio e Grillo nella villa del comico. Un pranzo per mettere a punto il piano di rifondazione del Movimento. Il nuovo Movimento avrà nel simbolo il nome di Conte. Ma l'avvocato del popolo pone altre condizioni prima di accettare l'investitura. Tra i paletti fissati la possibilità di indicare, in totale autonomia, la linea e i capigruppo di Camera e Senato. Altro punto centrale sarà la nomina di una segreteria light che dovrà affiancare Conte. Ultimo ostacolo: il versamento dei 300 euro all'associazione d Casaleggio jr.
Tutti gli eletti sono obbligati al pagamento dell'obolo. Da mesi è stato indetto una specie di sciopero bianco. E resta ancora da sciogliere il nodo sulla regola dei due mandati: si pensa a una deroga «salva Fico e Di Maio».
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