La follia omicida si abbatte nuovamente sugli Stati Uniti, ma a rendere l'ennesimo episodio di sangue ancora più drammatico è che sulla strage potrebbe pesare anche la variante omofoba. Almeno cinque persone sono state uccise e altre 18 sono rimaste ferite sabato sera in una sparatoria in un discoteca gay a Colorado Springs. Le forze dell'ordine hanno arrestato un sospetto, il 22enne Anderson Lee Aldrich, che secondo il capo della polizia locale, Adrian Vasquez, è entrato nel locale Club Q e ha subito cominciato a sparare con un fucile. Il bilancio delle vittime poteva essere molto più elevato, ma due clienti hanno affrontato il giovane e sono riusciti a bloccarlo: «Abbiamo con loro un grande debito di riconoscenza», ha detto Vasquez. Una portavoce del dipartimento ha poi precisato che gli agenti hanno ricevuto una chiamata per una sparatoria nel nightclub poco prima della mezzanotte locale, e dopo sei minuti erano già entrati nel locale e avevano preso in custodia il sospetto, anch'egli rimasto ferito e ora ricoverato in ospedale.
Nelle indagini per la strage è coinvolta anche l'Fbi. Per ora la polizia non ha individuato un movente, ma tra quelli presi in considerazione c'è anche quello dell'odio contro la comunità Lgbtq. «Luoghi che dovrebbero essere spazi sicuri di accettazione e celebrazione non dovrebbero mai essere trasformati in posti di terrore e violenza, eppure succede troppo spesso», ha commentato il presidente americano Joe Biden. «Dobbiamo eliminare le iniquità che contribuiscono alla violenza contro le persone Lgbtqi+, non possiamo e non dobbiamo tollerare l'odio», ha aggiunto, rilanciando la necessità di bandire le armi d'assalto. «Quando decideremo di averne avuto abbastanza? - ha proseguito il Comandante in Capo -. Dobbiamo affrontare l'epidemia della violenza armata in tutte le sue forme». Mentre il governatore del Colorado Jared Polis ha elogiato gli «individui coraggiosi che hanno bloccato l'uomo armato».
Il drammatico episodio, peraltro, è avvenuto proprio nella serata in cui il locale aveva deciso di celebrare «ogni tipo di identità di genere» in occasione della giornata della memoria transgender, celebrata il 20 novembre. Una ricorrenza organizzata dal 1998, dopo l'assassinio della transgender Rita Hester, considerata il simbolo dell'oppressione di cui è vittima la comunità Lgbtq, e diventata un invito a ricordare le vittime della transfobia.
La sparatoria al Club Q di Colorado Springs ha riportato alla memoria il terribile massacro avvenuto nella discoteca gay Pulse di Orlando nel 2016, dove un uomo armato uccise 49 persone e ne ferì 53 dopo aver proclamato fedeltà allo Stato
Islamico. Una strage considerata uno degli eventi terroristici con più morti negli Stati Uniti dopo l'11 settembre 2001 assieme alla strage di Las Vegas nel 2017, e la seconda strage con armi da fuoco per numero di vittime.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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