Può uno stadio dividere il Movimento 5 Stelle? Forse si. Mancano infatti pochi giorni al 3 marzo, data in cui la Conferenza dei servizi dovrà esprimersi definitivamente sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle e una soluzione che accontenti tutti pare non ci sia.
L'incontro fissato per oggi tra il Campidoglio, la società As Roma e la Eurnova è slittato a venerdì per completare alcuni approfondimenti tecnici necessari alle parti per analizzare il dossier. La richiesta di spostare l'appuntamento sarebbe stata avanzata dal Comune per analizzare meglio i documenti relativi al progetto sulla realizzazione dell'impianto sportivo a Tor di Valle. Confermato invece l'incontro con il leader Beppe Grillo.
Se la posizione del sindaco Virginia Raggi sembra propendere verso la bocciatura, diversa è l'opinione della senatrice pentastelalta Paola Taverna: "Lo stadio? Dobbiamo farlo e farlo nelle regole, non vogliamo privare Roma di un'opera così importante. Togliamo la speculazione che era già sulla carta: né speculazione né cementificazione". Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Paolo Ferrara smentisce una crisi interna: "Quella fra di noi non la chiamerei divisione, ma differenza di opinione, e comunque è stata superata molto rapidamente. Il gruppo è unito e prenderà una decisione in modo compatto". E ancora: "Si stanno facendo tutte le valutazioni, le carte ci sono tutte. Noi abbiamo sempre detto di voler fare uno stadio nel rispetto della legge, se nell'ambito di queste valutazioni si troveranno i requisiti per poterlo fare lo faremo. Prenderemo presto una decisione. Fermo restando che i tempi non sono dettati da noi ma dalla conferenza dei servizi che si chiude il 28 febbraio, quindi bisognerà essere rapidi".
Secondo informazioni ottenute dall'Adnkronos la situazione sarebbe però in fase di chiusura già in queste ore. Si vocifera infatti che la giunta Raggi si appresterebbe ad annullare la delibera sullo stadio ereditata dalla giunta Marino per il venir meno dell'interesse pubblico. Ignara della decisione è invece la Taverna che, in uscita da un incontro con Beppe Grillo, ha dichiarato: "L'annullamento della delibera sullo stadio? Non ne so nulla. Con Grillo abbiamo parlato di Activism e di Rousseau". Le opposizioni chiedono invece che la decisione passi per l'aula e sia presa soltanto dopo il voto di tutti i consiglieri e non con una delibera di giunta.
Nelle stesse ore la sovrintendenza capitolina (organismo del comune di Roma) ha espresso "parere favorevole al progetto". La scorsa settimana, invece, la "Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio del comune di Roma" (organo del Mibact) aveva avviato la procedura di vincolo - l'iter dura fino a 120 giorni - sulla struttura di Tor di Valle in quanto "struttura all'avanguardia" realizzata per le Olimpiadi del 1960 con una tribuna "esempio rilevante di struttura contemporanea". Adesso spunta un documento del 18 gennaio scorso, firmato dal Sovrintendente comunale Claudio Parisi Presicce, in cui si legge: "Questa Sovrintendenza capitolina, nel far presente di essere stata convocata solamente nella fase finale della valutazione tecnica e preso atto della deliberazione di pubblica utilità del progetto in questione, esprime per quanto di competenza parere favorevole al progetto definitivo".
Il documento però formula comunque una prescrizione: "Valorizzare, anche parzialmente e mediante riproposizione in luogo adiacente, le tribune dell'Ippodromo di Tor di Valle, costruito nel 1959 su progetto dell'architetto Julio Lafuente in maniera da rendere funzionali ad attività (di carattere sportivo, ricreativo, culturale) collaterali al nuovo complesso". E ancora: "Tali soluzioni dovranno essere concordate con questo Ufficio nelle fasi progettuali di definizione del progetto esecutivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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