I parlamentari non avranno più i vitalizi, ma la loro pensione sarà basata sul sistema contributivo come quella di tutti gli altri dipendenti statali.
Lo prevede il testo base della proposta di legge a prima firma Matteo Richetti (Pd), il cui esame è terminato oggi in commissione Affari costituzionali e che passerà all'Aula della Camera martedì prossimo per il via libera. La legge è stata fortemente sostenuta da Partito Democratico (pur con qualche malumore) e Movimento 5 Stelle e la sua approvazione sembra scontata.
Arriva il sistema contributivo
Abolizione dei vitalizi e estensione nei confronti dei parlamentari del sistema previdenziale contributivo vigente per i dipendenti pubblici.
Basta vitalizi anche per gli ex parlamentari
La proposta prevede che il nuovo sistema, interamente contributivo, si applichi integralmente non solo ai parlamentari in carica, ma anche a quelli cessati dal mandato che percepiscono gli assegni vitalizi: "Le disposizioni della presente legge si applicano agli eletti in carica alla data di entrata in vigore della medesima legge, a quelli eletti successivamente a tale data, nonchè a quelli cessati dal mandato precedentemente".
Chi ha diritto alla pensione e quando
Per avere diritto alla pensione il parlamentare deve avere esercitato il mandato per almeno 5 anni. La pensione si inizia a percepire al compimento dei 65 anni di età.
Istituita la gestione separata Inps
Viene istituita presso l'Inps un'apposita gestione separata dei fondi destinati al trattamento previdenziale dei parlamentari.
L'importo dell'assegno
Nel passaggio al sistema contributivo le pensioni dei
parlamentari non potranno essere superiori al trattamento già percepito al momento dell'entrata in vigore della legge. È una delle novità introdotte durante l'esame in commissione, con il via libera a un emendamento del Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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