Erano quasi tutte adolescenti o ventenni le vittime della tragedia avvenuta a Seul sabato durante un festeggiamento di Halloween nel quartiere di Itaewon, luogo della movida della capitale sud-coreana. Tra loro anche 22 stranieri provenienti da Iran, Norvegia, Cina, Uzbekistan, Stati Uniti.
Ieri i morti si erano fermati a quota 154, un bilancio già drammatico destinato a salire ancora perché ci sono 133 feriti, 37 dei quali in modo grave. Ci sono anche 350 dispersi, persone di cui non si sa più nulla da quando la serata, una delle prima senza restrizioni dopo la pandemia, si è trasformata in un inferno provocato da una calca fuori controllo di persone che si sono ammassate nei vicoli stretti della zona, calpestando chi cadeva davanti o restando schiacciati da chi spingeva da dietro. Una carneficina senza precedenti. La Corea del sud è sotto shock mentre cittadini e istituzioni si chiedono come una serata di divertimento si sia potuta trasformare in una delle peggiori tragedie nazionali. Ancora non è chiaro cosa abbia scatenato il panico e la ressa. Secondo la Cnn le autorità avevano previsto numeri elevati per la serata. Ci si chiede quindi perché non ci siano stati interventi prima del disastro, limitando in tempo reale gli ingressi a Itaewon o facendo defluire le persone quando si era ormai capito che le viette del quartiere erano affollate oltre il limite. Il ministro dell'Interno Lee Sang-min ha spiegato che «un numero considerevole» di polizia e forze di sicurezza era stato inviato in un'altra zona della città dove erano previste manifestazioni, mentre a Itaewon la situazione era ritenuta sotto controllo.
Pare che, grazie al passa parola tra gli studenti delle varie università, ci fossero oltre 100mila ragazzi nella zona. Qualcuno ha raccontato che ci sono state così tante vittime perché i bar e i club non facevano entrare più nessuno. A scatenare il panico potrebbe essere stata l'avvistamento di una celebrità in un locale. La folla ha cominciato a spingere in avanti in una stradina in discesa vicino ad un noto hotel dove c'era così tanta gente che le persone hanno cominciato a cadere.
«Un disastro che non sarebbe dovuto accadere», ha detto il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeo in un discorso alla nazione in cui ha garantito che si indagherà a fondo sull'incidente e che verrà adottata ogni misura per evitare il ripetersi di una tragedia del genere. Yoon ha dichiarato sette giorni di lutto nazionale.
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