La strana "estate": un caldo coi fiocchi sui monti

Non si vedeva un inverno così mite da un secolo: in alta quota piste chiuse, al mare si fa il bagno

La strana "estate": un caldo coi fiocchi sui monti

Un fine anno tutt'altro che bianco. Musi lunghi, dunque, più numerosi di nasi per aria incantati dai fiocchi di neve, che quest'anno continuano a disertare l'appuntamento con le vacanze di Natale. Temerari della spiaggia in tutto il Sud, con le temperature primaverili degli scorsi giorni, si sono perfino tuffati in mare: un mare così a dicembre non si era mai visto. Il pianeta non aveva un inverno così mite da 105 anni, e i paesaggi più stravolti sono quelli montani. Località di montagna che, per la mancanza di pioggia, si ritrovano laghi svuotati fino a tre quarti delle acque: lingue di terra arse più ancora che nei mesi estivi. I livelli di riempimento di laghi grandi e importanti rasentano i minimi storici: solo il 27,5% del lago Maggiore, il 32,5% del lago di Garda, il 45% di quello di Iseo. Panorami essiccati come da un vento desertico, sdraiati a perdita d'occhio sotto un'aria immobile. «Oggi e domani ha spiegato ieri il Centro Epson Meteo l'alta pressione occuperà ancora l'Italia, tenendo così lontane sia le piovose correnti atlantiche che le gelide correnti polari. Ci attendono, quindi prosegue il comunicato ancora un paio di giornate caratterizzate dall'assenza di piogge o nevicate, molte nebbie nelle ore più fredde ed emergenza smog in quasi tutte le principali città e aree industrializzate». Quanta pioggia è venuta a mancare quest'inverno? Ben il 95% di acqua in meno rispetto alla media, con precipitazioni dimezzate (-49%) e con punte di meno 80% al Nord. Ma l'assenza della neve, dunque le settimane bianche che bianche non sono, stanno scoraggiando i turisti? Niente affatto. La Federalberghi del Friuli Venezia Giulia ha annunciato una fittissima affluenza di clienti per la notte di San Silvestro: «Le prenotazioni è il commento - continuano lentamente ad arrivare e si sta piano piano arrivando al tutto esaurito nei giorni classici di Capodanno. Gli appassionati dello sci dovranno accontentarsi della neve artificiale, tanti ospiti potranno approfittare delle belle e miti giornate di questo strano inizio d'inverno, per camminare, stare all'aria aperta e fare escursioni in quota». Se non si opta per le vacanze all'estero, insomma, l'aria sana e la garanzia dell'abbronzatura incentivano il flusso turistico verso il Nordest. Ma per l'eccesso di siccità, in alcune città del Piemonte saranno perfino vietati i fuochi d'artificio a Capodanno: niente petardi e niente fuochi a Cortina e a Sestriere (entrambe località sciistiche a corto di neve fino a oggi). E, se a Cortina le pressioni per il divieto di festeggiare coi botti proviene dalle associazioni animaliste, a Sestriere è stato stabilito «per prevenire pericolosi incendi sul territorio comunale e come recita l'ordinanza tutelare il patrimonio naturalistico delle nostre montagne». Montagne dove il clima anomalo, l'estate fuori stagione, potrebbe elevare il rischio incendi.

E i raccolti? Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli accusano l'allarme: «Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici spiega il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo che si stanno manifestando con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull'agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità».Ma i connotati (climatici) stravolti del Bel Paese potrebbero tornare alla norma tra qualche giorno. Un'ondata di gelo dalla Russia dovrebbe riportare l'inverno (con pioggia e neve) a partire da Capodanno.

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