«Come abbia fatto a scappare è un mistero, abbiamo il recinto più funzionale d'Italia, certificato da Ispra (Istituto superiore per la Protezione e Ricerca ambientale) e ministero dell'Ambiente, non era pensabile un'evasione». A sfogarsi con il Giornale è Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento che dopo le orse Daniza e KJ2, ora fa i conti con M49. Un orso maschio, di tre anni, nato con il progetto Life Ursus, un progetto concluso nel 2004 per la reintroduzione degli orsi nel parco naturale Adamello Brenta. Un parco con paesaggi incontaminati e di una bellezza unica, dove si possono vedere le Dolomiti: «Le montagne più belle del mondo». E l'orso. L'orso è scappato da una recinzione alta quattro metri e mezzo con una serie di fili elettrificati da 7000 volt, ha passato altri quattro punti di elettrificazioni per un totale di 14 fili ed è riuscito a scappare. Lì, dopo un'ora da quando i forestali lo avevano portato. È scappato intorno alle cinque del mattino, tra domenica e lunedì, e si è addentrato nel bosco. M49 era stato catturato dopo l'ordinanza di Fugatti del primo luglio scorso.
Nelle scorse settimane aveva ammazzato decine e decine di capi, mucche, asini; provava a entrare dentro le stalle con dentro le persone senza temere niente e nessuno. I forestali lo avevano preso alle 22.30 di domenica sera, sui monti della val di San Valentino, lo avevano trasportato all'interno della trappola tubo nell'area faunistica del Casteller, lo avevano rilasciato nel recinto e poi avevano tolto il radio collare. «Non stiamo parlando dell'orto di zio Giuseppe dice Fugatti siamo nel recinto per orsi migliore d'Italia e questo dimostra la pericolosità di questo soggetto. C'è un problema di salute e incolumità per le persone».
Ora l'orso rischia l'abbattimento. «É scappato da una prigione dice Fugatti se lo trovano e mette in dubbio la sicurezza delle persone, i forestali possono abbatterlo». Questo non è piaciuto al ministro Costa che ha pronta la diffida per la Provincia di Trento. «La fuga di M49 dall'area attrezzata per ospitarlo non può giustificare un intervento che ne provochi la morte Il presidente Fugatti moduli legittimamente il suo intervento. Nessuna istruttoria fin qui elaborata dagli uffici, in collaborazione con Ispra, ha mai valutato il tema dell'uccisione dell'orso. Le inefficienze mostrate nella cattura, che non mi vedono e mai mi hanno visto concorde, reclamano professionalità e attenzione massima. Cosa che invece fin qui non è stata mostrata. E adesso si parla di abbattimento? Assurdo e paradossale».
Ma la replica di Fugatti arriva chiara. «Il ministero faccia il suo lavoro che io faccio il mio - dice al Giornale Fugatti Costa diffida? Ci mancherebbe, fa il suo lavoro; io difendo la mia gente. Se l'orso entra dentro a una stalla o se si avvicina alle abitazioni, ordinanza o non ordinanza, i forestali possono abbatterlo». E poi ancora. «Nessun conflitto con il ministro. Abbiamo sempre rispettato nei nostri interventi il protocollo Ispra e siamo a pronti a collaborare con l'Istituto anche in questa situazione.
Il recinto dove l'orso è rinchiuso è realizzato con il finanziamento del ministero dell'Ambiente, previa valutazione tecnica di Ispra, autorizzato dalla commissione Cites, che detiene orsi senza alcun problema da 12 anni. L'ipotesi di abbattimento è riferita al caso in cui vi possa essere un pericolo per l'uomo».
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