Per chi arriva dall'Inghilterra scatta l'obbligo di quarantena di cinque giorni con tampone. Ma la misura per prevenire «l'importazione» della variante delta sarà attiva da lunedì, esattamente un giorno dopo la partita Italia-Galles che si giocherà domani a Roma e che ha già visto l'arrivo dei tifosi inglesi. Tuttavia, precisano le autorità sanitarie, non si poteva fare altrimenti per lasciare il tempo a tutti di organizzarsi. Al momento l'unica garanzia è che i tifosi del Galles siano arrivati con il pass del tampone negativo, quindi il rischio contagi non ci dovrebbe essere.
Prossimamente non è nemmeno escluso un blocco dei voli dalla Gran Bretagna. «Per la decisione molto dipenderà dalla certezza o men che la variante delta non eluda i vaccini» specifica il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Si sta cercando di mettere in atto ogni precauzione possibile poichè sull'Italia finalmente in bianco (e in verde nella mappa Ue, cioè tra le regioni con i dati migliori sui contagi) pende un'unica incognita: la variante delta indiana. Non la stiamo tracciando e sembra che per ora i focolai siano isolati e rari. Ma, se dovesse dilagare o non fosse arginata dai vaccini, comprometterebbe i risultati ottenuti finora.
«Anche in Italia ci sono focolai di variante delta, che presentano una maggior trasmissibilità e hanno la potenzialità di eludere almeno parzialmente la risposta immunitaria - rileva il presidente Iss, Silvio Brusaferro -. Questa situazione deve essere osservata con attenzione, perché in alcuni Paesi ha mostrato una crescita». E proprio per questo l'Iss annuncia la nascita della rete italiana per il sequenziamento. Una struttura permanente per assicurare in modo integrato, in un'unica piattaforma pubblica, la sorveglianza epidemiologica, il sequenziamento dei ceppi virali circolanti e il monitoraggio immunologico del coronavirus.
Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha comunicato che secondo le stime inglesi, «la variante delta ha una trasmissibilità maggiore del 60% rispetto alla variante inglese, che a sua volta era del 60% più trasmissibile rispetto al virus originale Wuhan. Questo ha portato in Gran Bretagna a un numero di casi Covid superiore a 10mila al giorno. È vero che gran parte della popolazione inglese è stata vaccinata in fretta con una dose singola e si è visto che questa parziale evasione immune che può dare questa variante fa sì che la dose unica possa non coprire.
È il motivo per cui gli inglesi si sono affrettati adesso a completare il ciclo vaccinale delle persone vaccinate con singola dose. Schema che noi in Italia non abbiamo mai abbandonato, pur allungando gli intervalli fra prima e seconda dose».
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