Aumentano le preoccupazioni del settore davanti alla stretta al Superbonus 110% imposta dal governo Draghi con l'obiettivo di prevenire le frodi. Nel mirino delle categorie c'è la decisione dell'esecutivo di prevedere la reclusione da 2 a 5 anni e una multa da 50mila a 100mila euro per i tecnici abilitati che nelle asseverazioni espongono informazioni false, o omettono di riferire informazioni rilevanti. Pene già definite «assurde» dalla deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti (in foto), preoccupata anche dal rischio di un blocco dei cantieri.
Ieri i tecnici italiani, riuniti nella Rete delle professioni tecniche (Rpt), hanno scritto a Mario Draghi, evidenziando «il grave rischio» di creare «difficoltà insormontabili» nel processo di miglioramento energetico e di messa in sicurezza degli edifici» agevolati dai Bonus edilizi. Ingegneri, periti industriali, architetti e geometri «non comprendono la necessità di un inasprimento delle sanzioni e delle modifiche al meccanismo delle asseverazioni in quanto, proprio per il Superbonus, da sempre sono previste le dichiarazioni asseverate dei tecnici abilitati». Non solo il provvedimento, stando ai dati dell'Agenzia delle Entrate, ha una percentuale di frodi - a oggi solo ipotizzate e presunte - pari al 3% sul totale degli importi delle opere coperte dall'incentivo.
«Sì al contrasto delle frodi» sul Superbonus, «no a provvedimenti che ne frenano la misura, e vanno a colpire professionisti preparati e onesti», ha chiosato il presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati, Giovanni Esposito.
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