![Svolta elettrica dei Paesi Baltici: addio rete russa](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2022/09/29/1664469398-bollette-energia-elettrica-famiglia-aumenti-arera.jpg?_=1664469398)
Le conseguenze della guerra d'invasione russa contro l'Ucraina continuano a farsi sentire anche al di fuori delle battaglie di campo ma anche per tutti quelli che finora avevano mantenuto, per un motivo o per l'altro, rapporti con la Russia. Dopo che l'Europa ha dimostrato di poter fare a meno del gas di Mosca, i Paesi baltici hanno deciso di staccare la spina: da ieri non sono più connessi alla rete energetica russa. Estonia, Lettonia e Lituania sono passati alla «modalità isolata» per testare le reti e da oggi saranno perfettamente integrati con la rete europea. Senza più dipendere dalla madre Russia, per una scelta economica, politica ma anche estremamente simbolica.
Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, i tre Paesi baltici, già parte della Ue e della Nato, hanno iniziato a prendere quanto più possibile le distanze da Putin, anche per il timore che la longa manus del Cremlino dopo Kiev puntasse anche a loro. Senza contare i costanti sabotaggi che hanno misteriosamente colpito strutture energetiche del Nord Europa. Il progetto per arrivare all'indipendenza energetica è stato lungo e complesso, sia economicamente che dal punto di vista logistico. Già dal 2007 i baltici avevano espresso la volontà di staccarsi dalla rete russa, poi vari passi politici, tecnici e un ingente finanziamento europeo per sincronizzare il sistema energetico, hanno portato ad accelerare il processo, ulteriormente velocizzato dopo il via della guerra un Ucraina. Adesso, i tre Stati saranno collegati ai partner europei tramite linee elettriche con Polonia, Svezia e Finlandia dopo che le reti sono state appositamente rinforzate.
Un passo decisivo anche politico, perché sancisce una volta di più l'isolamento, al di là dell'esito del conflitto, a cui la Russia si sta condannando. Anche perché la dipendenza energetica baltica era ancora figlia dell'unione sovietica. Non a caso a Vilnius l'evento, ribattezzato «Baltic Energy Independence Day», sarà celebrato oggi alla presenza della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, insieme ai leader e ai ministri dei tre Paesi. «Il progetto infrastrutturale sostenuto dall'Unione europea consentirà ai tre Stati membri dell'Ue di allontanarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia e di beneficiare appieno del sistema energetico comune europeo», ha spiegato Bruxelles in una nota.
Un altro fronte di unità sul fronte della difesa dei Paesi baltici riguarda anche i possibili cyberattacchi, su cui la Russia ha dimostrato di puntare molto. Le difese informatiche sono state infatti elevate per il timore di possibili ritorsioni da parte di Mosca. Gert Auvaart, responsabile del centro estone per la sicurezza informatica, ha confermato che «il Paese sta lavorando a stretto contatto con i suoi vicini nel campo della sicurezza informatica per prepararsi a potenziali scenari di rischio».
Kaja Kallas, Alta rappresentante Ue per la Politica estera ed ex premier estone, ha detto che «la Russia non può più usare l'energia come strumento di ricatto». Ma tra attacchi sul campo e minacce informatiche la madre russa, diventata matrigna cattiva, continua in qualche modo a far paura.
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