Tav, Salvini ha ragione: non farla costerà più che portarla a termine

L'Italia deve sicuramente pagare altri tre miliardi di euro per portare a termine la Torinio-Lione. Mentre non farla costa, già solo per le spese certe, 2 miliardi. Più i costi indiretti

Tav, Salvini ha ragione: non farla costerà più che portarla a termine

Matteo Salvini ha ragione sulla Tav: non farla costerebbe molto più che portarla a termine. Come spiegato da Agi, l'Italia, per completare l'opera, deve ancora sopportare un costo di circa tre miliardi di euro. Non finirla, invece, avrebbe un costo sicuro di meno di due miliardi cui si aggiungerebbero una serie di costi ancora non quantificabili.

Quanto costa la Tav

Come spiegato da Agi, c'è un costo per completare l'intera linea ferroviaria e un costo che riguarda solo la sezione transfrontaliera tra Italia e Francia. Il primo costo non si può determinare con certezza, ma le stime francesi al momento impossibile da determinare con certezza. Ma le stime italiane e francesi del 2012 parlavano di circa 25 miliardi di euro complessivi, suddivisi tra Italia (7,1 miliardi), Francia (9 miliardi) e Unione europea (8,6 miliardi).

Il costo della sezione transfrontaliera è invece determinabile con più certezza. Il protocollo d'intesa siglato a Venezia nel 2016 tra Francia e Italia per la convalida dei costi ha determinato che questi oscillano tra gli 8,4 e gli 8,6 miliardi di euro. L'Italia deve pagarne il 57,9%, che prendendo la cifra più alta ipotizzata, sarebbe di 4,98 miliardi di euro, mentre la Francia il restante 42,1 per cento. Di questi 4,98 miliardi, italiani, l'Unione europea sborserebbe circa 2 miliardi. Quindi Roma dovrebbe pagare circa 3 miliardi di euro.

Quanto costa non fare la Tav

In caso di rinuncia alla Tav, si possono stimare i costi solo per la sezione transfrontaliera, almeno per il momento. E bisogna fare una doverosa premessa: non sono previste esplicitamente penali in caso di abbandono del progetto. Ci sono però sicuramente altri costi: alcuni già quantificabili, altri ancora no. Tra quelli quantificabili, ci sono i costi già sostenuti per la realizzazione degli studi, delle opere preliminari, dei tunnel geognostici di tutta una serie di analisi e che sono valsi 1,5 miliardi di cui 1,125 miliardi sono stati pagati da Francia e Unione europea Parigi e Bruxelles potrebbero chiedere quindi all'Italia di ridare i soldi oltre i 375 milioni già dati dallo Stato italiano. In più, si aggiungono i 451,26 milioni di finanziamento europeo già dati all'Italia per il 2014-2019.

A questi miliardi bisogna poi sommare i costi ancora incerti per la chiusura dei cantieri e la messa in sicurezza degli scavi. Per non parlare degli eventuali contenziosi con le imprese che hanno già avuto l'incarico di svolgere alcuni lavori.

Costi non quantificabili cui si aggiungono i cosiddetti "costi indiretti" come la perdita di opportunità per un progetto europeo e di altri Paesi.

Insomma, Salvini non ha tutti i torti quando dice che la Tav costa più non finirla che terminarla.

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