È un terremoto politico che arriva 48 ore dal voto nazionale quello che ieri ha scosso la Regione Toscana, dove la maggioranza che sostiene il governatore Eugenio Giani si è spaccata sulla gestione della sanità regionale. A presentare la mozione della discordia contro la riorganizzazione complessiva del servizio di guardia medica decisa dalla giunta è stato il consigliere regionale di Italia Viva, Stefano Scaramelli.
L’atto consiliare, condiviso anche dalle forze di opposizione, impegnava la giunta regionale a fare un passo indietro sulla decisione di sospendere il servizio in circa 60 postazioni regionali nella fascia oraria compresa dalle 24 alle 8. Nell’orario notturno, secondo il piano della regione, i cittadini dovranno rivolgersi alle Asl e, successivamente, ad un numero unico che filtrerà le chiamate dei cittadini e le indirizzerà al 118 in caso di urgenza. Un piano che, secondo il consigliere di maggioranza, avrebbe "conseguenze incalcolabili sulla sicurezza sanitaria dei cittadini toscani" e che produrrebbe "il depotenziamento del ruolo della professione medica, pericolosi ritardi diagnostici e l'inevitabile intasamento del pronto soccorso e del 118".
"L'ipotesi di sostituire la continuità assistenziale con una sorta di call center svilisce la professione medica e mortifica nel contempo il contributo del volontariato", rimarca Scaramelli. Da qui la decisione di andare contro la sua stessa maggioranza. A condividere le preoccupazioni del consigliere di Italia Viva, che alle ultime politiche ha corso per il Terzo Polo nel collegio uninominale di Siena, è stata anche la collega del M5S, Irene Galletti, che ha presentato un emendamento rafforzativo, recepito nella mozione che chiedeva di "mantenere pienamente operativo il servizio sull'intero territorio regionale, il mantenimento degli orari notturni e dei giorni festivi, potenziandolo con le adeguate strumentazioni locali e personali".
Nessuna conseguenza sulla maggioranza?
Il Pd, che sostiene il governatore Giani assieme ad Italia Viva, ha però votato contro, bocciando con 19 voti contrari contro i 14 favorevoli delle opposizioni il provvedimento. "I dati ci dicono che la media toscana di questo servizio è di due telefonate a notte. Non abbiamo ancora visto il piano di dislocazione, ma non tutti i punti di guardia medica verranno tolti dalle 24 alle 8. Nei posti lontani dai presidi ospedalieri la guardia medica non verrà toccata", assicura l’esponente dem Enrico Sostegni. Ma dall’opposizione già arrivano le richieste di dimissioni per l’assessore alla Sanità, Simone Bezzini. "È stato sfiduciato da Italia Viva sul tema più delicato ed economicamente rilevante per la nostra regione", attacca Elisa Tozzi, consigliera di Toscana Domani.
A cavalcare il caso è anche Diego Petrucci, di Fratelli d’Italia: "Ci chiediamo fino a quando dovrà andare avanti questo teatrino tra fratelli coltelli, i cittadini toscani hanno bisogno di un governo che si occupi di loro". Dal Terzo Polo assicurano che l’episodio non avrà alcuna conseguenza sulla maggioranza. Ma il messaggio è chiaro, anche alla luce del risultato elettorale nel collegio senese, dove proprio il fatto che Pd e Terzo Polo corressero divisi ha determinato la vittoria del candidato di centrodestra Fabrizio Rossi. Alle elezioni suppletive dello scorso ottobre, nello stesso collegio, l’alleanza tra dem e Italia Viva aveva permesso ad Enrico Letta di conquistare un seggio in Parlamento.
Insomma, in vista delle prossime regionali il Pd dovrà scegliere accuratamente i propri alleati.
"Eugenio Giani e Dario Nardella non possono ignorare un dato oggettivo, il nome di Renzi ha sempre un forte richiamo e più che far perdere voti ne fa guadagnare", chiarisce in un’intervista La Nazione Francesco Bonifazi, fiorentino eletto alla Camera con Azione-Italia Viva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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